AGI - "Tutti gli Stati devono astenersi dal minacciare l'uso della forza per cercare l'acquisizione territoriale contro l'integrità territoriale e sovranità o indipendenza politica di qualsiasi stato". È quanto si legge nella dichiarazione finale che sarà adottata dal Vertice del G20 di Delhi. Una soluzione di compromesso su cui si è raggiunto il consenso e che non cita esplicitamente la Russia. "Per quanto riguarda la guerra in Ucraina - si legge nella dichiarazione - pur ricordando la discussione di Bali, ribadiamo le nostre posizioni nazionali e le risoluzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU e dall'Assemblea".
Ci sono volute più di 200 ore di negoziati per raggiungere un consenso sulla dichiarazione del G20 che sarà adottata oggi dal vertice dei leader. Lo ha detto lo sherpa indiano del G20 Amitabh Kant. Il team di diplomatici indiani ha avuto 300 incontri bilaterali e fatto circolare 15 bozze con le controparti sul punto più controverso, quello relativo al conflitto ucraino, per arrivare all'accordo, ha aggiunto "La parte piu' complessa dell'intero G20 e' stata quella di raggiungere il consenso sui parametri geopolitici (la questione Russia-Ucraina). Cio' e' stato fatto in 200 ore di negoziati non-stop, 300 incontri bilaterali, 15 bozze", ha detto Kant.
Il G20 "sottolinea che tutti gli stati devono agire in modo coerente con gli scopi e i principi delle Nazioni Unite Carta nella sua interezza. In linea con la Carta delle Nazioni Unite, tutti gli Stati devono astenersi dal minacciare o l'uso della forza per cercare l'acquisizione territoriale contro l'integrità territoriale e sovranità o indipendenza politica di qualsiasi stato. L'uso o la minaccia di uso del nucleare le armi sono inammissibili", aggiunge la dichiarazione.
Nella dichiarazione finale il G20 sottolinea inoltre che "le crisi a cascata minacciano la crescita globale", e che bisogna accelerare "urgentemente la lotta contro il cambiamento climatico": l'obiettivo è "triplicare il peso mondiale delle rinnovabili entro il 2030".
Esulta la sherpa russa per la posizione del G20 sull'Ucraina; è stata formulata "in modo bilanciato" nella dichiarazione finale dei leader al summit, ha affermato a New Delhi, Svetlana Lukash. Kiev ha replicato secca: "Non c'è niente di cui essere fieri". "Credo che questo sia stato probabilmente uno dei vertici più difficili del G20 nei quasi quindici anni di storia del forum. Ci sono voluti quasi 20 giorni per concordare la dichiarazione", ha aggiunto.
I negoziati sulla questione ucraina sono stati molto difficili, ma "la posizione collettiva dei Paesi Brics ha funzionato". "Metà del G20 si è rifiutato di interpretare gli eventi nell'interesse di come l'Occidente li presenta", Mosca ha tollerato accuse per un anno ma la situazione "si riflette ora in una forma equilibrata". "Credo che quest'anno tutti noi, il G20 - ha concluso Lukash - abbiamo effettivamente voltato una pagina nella Storia e la voce del mondo in via di sviluppo, il Sud globale, è risuonata in piena forza".
Il passaggio di consegne
Tradizionale scambio di consegne al termine del G20. Il presidente in carica, Nerendra Modi, ha consegnato il martelletto della presidenza nelle mani del prossimo presidente di turno, il brasiliano Ignacio Lula da Silva. I due si sono scambiati un abbraccio e i leader hanno salutato il passaggio di testimone con un applauso.
Biden: "Accordo storico per un nuovo corridoio economico India-Medio Oriente-Europa"
"Sono orgoglioso di annunciare che Stati Uniti, India, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Italia e Ue hanno finalizzato un accordo storico per un nuovo corridoio economico India-Medio Oriente-Europa. Questo progetto va ben oltre la semplice posa di binari. Si tratta di un investimento regionale rivoluzionario". Lo scrive su X il presidente americano, Joe Biden.
At a moment when the global economy is suffering from the overlapping shocks of the climate crisis, fragility, and conflict, this year’s Summit proved that the G20 can still drive solutions to our most pressing issues. pic.twitter.com/R2jq0TdavR
— President Biden (@POTUS) September 10, 2023
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è ora atteso in Vietnam per compiere un nuovo passo nelle relazioni bilaterali, in un contesto di rivalità con la Cina. Il presidente americano, dopo aver partecipato al vertice del G20 a Nuova Delhi, si recherà ad Hanoi per incontrare il leader del Partito comunista al potere, Nguyen Phu Trong. Dovrebbe firmare un "partnership strategica estesa".
Finora il Vietnam ha concluso un partenariato di questo tipo, che riflette il massimo grado di vicinanza diplomatica, solo con Russia, India, Corea del Sud e Cina. Pur facendo attenzione a non essere vista come schierata con Washington o Pechino, Hanoi condivide le preoccupazioni degli Stati Uniti sulle rivendicazioni di Pechino nel Mar Cinese Meridionale - dove Hanoi ha pretese rivali. Inoltre Stati Uniti e Vietnam, un polo manifatturiero, intrattengono relazioni commerciali sempre piu' strette. Washington considera Hanoi un partner importante, alla luce dell'intenzione di stabilire circuiti industriali globali per dipendere meno dalla Cina.