AGI - I capi di stato maggiore degli eserciti dell'Africa occidentale si incontrano oggi in Ghana per discutere le modalità di un possibile intervento armato in Niger, dove almeno 17 soldati sono stati uccisi martedì in un attacco di sospetti jihadisti. L'incontro militare cruciale si terrà fino a venerdì ad Accra, in Ghana, dove saranno discussi i dettagli dell'intervento militare pianificato per reintegrare il presidente Mohamed Bazoum, estromesso dal colpo di stato.
L'opzione diplomatica è ancora aperta
Se resta sul tavolo l'opzione di un'operazione armata, la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) sembra ancora favorire la via del dialogo e della diplomazia con il regime militare al potere a Niamey. L'incontro arriva due giorni dopo che almeno 17 soldati nigerini sono stati uccisi e altri 20 feriti in un attacco di sospetti jihadisti nel sud-ovest del Niger, vicino al confine con il Burkina Faso.
In un comunicato stampa diffuso martedì, l'Ecowas aveva citato "vari attacchi perpetrati da gruppi armati" che hanno "causato la morte di diversi soldati nigerini", senza specificarne le date. Condannando "fortemente" questi attacchi, l'organizzazione ha invitato il regime militare di Niamey a "ripristinare l'ordine costituzionale" nel Paese per concentrarsi "sulla sicurezza" che e' stata "ulteriormente indebolita dopo il tentativo di colpo di Stato".
Il Programma Alimentare Mondiale (WFP) ha avvertito che le sanzioni regionali imposte dall'ECOWAS e la chiusura delle frontiere "stanno influenzando notevolmente l'approvvigionamento di cibo vitale e forniture mediche del Niger", "esortando tutte le parti a facilitare le esenzioni umanitarie".
Negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli appelli per una risoluzione pacifica di questa crisi, anche da parte di alcuni partner occidentali come gli Stati Uniti, che mercoledì hanno annunciato che una nuova ambasciatrice, Kathleen FitzGibbon, si sarebbe presto stabilita a Niamey.