AGI - L'Arabia Saudita ospita un incontro sull'Ucraina con i rappresentanti delle potenze emergenti e dei Paesi occidentali, in un nuovo tentativo di Riad di rafforzare la propria influenza internazionale, anche se le aspettative rimangono limitate per questa ennesima iniziativa di pace. Ieri la ricca monarchia del Golfo ha annunciato l'arrivo di "consiglieri di sicurezza di Paesi fratelli" per discutere della "crisi ucraina" a Gedda, sulle rive del Mar Rosso, senza rivelare i nomi degli Stati partecipanti.
Secondo l'agenzia di stampa ufficiale SPA, questo incontro di due giorni riflette la "volontà del regno di esercitare una missione di buoni uffici" per raggiungere una "pace permanente". Secondo i diplomatici che hanno chiesto l'anonimato, sono stati invitati circa trenta Paesi, esclusa la Russia. I diplomatici sostengono che Riad fosse particolarmente desiderosa di accogliere Brasile, India, Cina e Sudafrica, i membri dei Brics (insieme alla Russia) che, a differenza dell'Occidente, non si sono schierati con l'Ucraina, ma non hanno sostenuto l'invasione russa lanciata nel febbraio 2022.
Criticata dai Paesi occidentali per il suo rifiuto di condannare la Russia, la Cina ha inviato a Gedda il suo inviato per l'Ucraina, Li Hui. Pechino si è detta determinata a "continuare a svolgere un ruolo costruttivo per una soluzione politica della crisi ucraina". Anche India e Sudafrica hanno annunciato la loro partecipazione. Parigi è rappresentata da Emmanuel Bonne, consigliere diplomatico del presidente Emmanuel Macron, secondo quanto riferito dall'ambasciata francese a Riad.
Tomorrow in Jeddah – in Saudi Arabia – a meeting of advisors to heads of state and representatives of the Ministry of Foreign Affairs regarding the Peace Formula will begin. Many countries will be represented, different continents, including the countries of the Global South. It… pic.twitter.com/FJrXwd6Ed0
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) August 4, 2023
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha salutato l'incontro come "molto importante". Vicina a Mosca e in buoni rapporti con Kiev, l'Arabia Saudita, primo esportatore mondiale di greggio, ha già cercato di porsi come mediatore. Tuttavia, l'Ucraina, insieme agli Stati Uniti, ha criticato Riad per aver fatto il gioco della Russia, che è sottoposta a sanzioni occidentali, perseguendo una politica petrolifera congiunta volta ad aumentare i prezzi sui mercati mondiali.
Mosca: "L'attacco alla petroliera non rimarrà senza risposta"
In Ucraina e sul Mar Nero, però, non si smette di combattere. La Russia, intanto, condanna "con forza" l'attacco di Kiev a una petroliera civile russa nell'area dello stretto di Kerch, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
"Il regime di Kiev, non incontrando alcuna condanna da parte dei Paesi occidentali e delle organizzazioni internazionali, sta applicando attivamente nuovi metodi terroristici, questa volta nelle acque del Mar Nero", ha dichiarato Zakharova come riporta Ria Novosti. "Non ci può essere alcuna giustificazione per tali azioni barbare, non rimarranno senza risposta e i loro autori e perpetratori saranno inevitabilmente puniti", ha aggiunto.
L'Ucraina, dal canto suo, ha lanciato un allerta che dichiara le acque di sei porti russi nel Mar Nero sotto minaccia militare. Si tratta delle rade interne ed esterne dei porti di Anapa, Novorossiysk, Gelendzhik, Tuapse, Sochi e Taman.