AGI - Tuthill, o Tut Hill, è una piccola comunità nel Maine, eccetto il fatto che non è proprio una comunità: è una proprietà privata. Anzi, un museo vivente, fatto di case dell'800, e di una chiesa restaurata del 1825.
Ventuno edifici distribuiti lungo venticinque ettari di terreno, con case singole, garage a sette e nove posti, porte bianche, magazzini, fienili, tutti con uno spinto gusto ottocentesco, che un antiquario ha tirato su negli anni, acquistando vecchie case, rimettendole a nuovo.
Due di queste sono state trasferite da un'altra zona, a bordo di giganteschi camion, e insediate in questo pezzo di terra della costa est americana, a quindici minuti da Augusta, capitale del Maine. Adesso Tuthill è sul mercato: se volete diventare proprietari di un paese museo servono cinque milioni e mezzo di dollari.
Quanto costa diventare proprietari di un villaggio
L'annuncio di vendita è apparso da qualche settimana sulle riviste specializzate e su quelle che promuovono le bellezze locali, tipo Down East Magazine e People Magazine. "I terreni - si legge in uno - sono l'ideale per un matrimonio all'aperto, con ampi spazi destinati alle cerimonie e al ricevimento. Kenneth Tuttle era la mente che sta dietro alla nascita del finto villaggio.
"Era un vero collezionista - ha spiegato a Realtor.com la broker immobiliare, Anna Boucher - e aveva una grande passione per le case antiche. La sua è stata un'intuizione diventata realtà. Lo considero un atto d'amore da parte sua". Tuttle, che voleva a tutti i costi essere proprietario di un paese, è morto nel 2002 a 59 anni, presto ma in tempo per realizzare il suo sogno.
Tuthill, nome nato dall'unione di Tuttle con Hill, "collina", gli è sopravvissuto e adesso è arrivato a una svolta: gli eredi sono stanchi di occuparsene e vogliono cederla a qualcuno in grado di prendersi cura di tutto. Da quando si è diffusa la notizia del villaggio in vendita, le immagini sono diventate virali sui social americani.
La leggenda dei fantasmi
Le foto degli esterni in mattoni bruciati e degli ampi interni, con candelabri antichi e vecchi caminetti, hanno generato anche una serie di storie legate a fenomeni soprannaturali. Qualcuno ha cominciato a parlare di villaggio infestato da "presenze", fantasmi che vagano di casa in casa. Boucher ha smentito: l'agente immobiliare ha detto di vivere da anni a Tuthill e di non aver mai sperimentato qualcosa di soprannaturale.
Di giorno il villaggio è incantevole: ogni abitazione, molte delle quali con il tipico tetto a spiovere e le pareti bianche, è circondato da giardini ampi e ordinati. L'aria è frizzante, ovunque appaiano alberi di noce, foglie d'acero e cespugli di lillà. I pochi abitanti sono discreti. Di auto, nonostante il gran numero di garage, poche.
Di notte, l'effetto è meno rasserenante, e più gotico. Vivere in una delle antiche case produce la sensazione di isolamento dal resto del mondo, per qualcuno anche troppo. Per questo la storia dei fantasmi ha cominciato a raccogliere credito. Boucher, che occupa la casa principale del villaggio con il figlio di Tuttle, Nathan, ha affittato tutte le altre residenze. In attesa di un compratore, Tuthill si gode il suo quarto d'ora di celebrità. "Se poi ci fossero davvero i fantasmi - commenta Boucher - non sarebbe poi cosi' male. Sicuramente sarebbero di animo gentile".