AGI - Nuove accuse per Donald Trump, nell'inchiesta sulla sua gestione dei documenti classificati della Casa Bianca. L'ex presidente è stato accusato di aver tentato di far cancellare le riprese delle telecamere di sorveglianza nella sua tenuta di Mar-a-Lago poco prima della perquisizione dell'Fbi.
Con lui è stato aggiunto un terzo imputato al processo: dopo il suo assistente personale Walt Nauta, il terzo imputato è Carlos de Oliveira, uno dei manutentori della sua proprietà in Florida. Proprio a Mar-a-Lago gli agenti l'anno scorso hanno sequestrato documenti riservati che erano nascosti in tutta la proprietà, persino in un bagno e in una doccia, peraltro in zone molto vicine alle zone pubbliche del club, quelle in cui si riversano gli invitati durante le feste.
In particolare de Oliveira e Nauta contattarono un dipendente dei servizi tecnologici perché il ministero della Giustizia aveva fatto sapere al team legale di Trump che il gran giurì+ stava cercando filmati delle telecamere di sicurezza di Mar-a-Lago. L'accusa sostiene che De Oliveira, il capo della manutenzione di Mar-a-Lago, abbia detto a un altro membro dello staff del club "che 'il capo' voleva che il server fosse cancellato".
Lo scambio avvenne nel giugno dello scorso anno e ad agosto l'Fbi sequestrò i documenti. Adesso i capi di accusa nei confronti di Trump nell'inchiesta sono arrivati a 40 (il mese scorso l'ex presidente è stato infatti accusato di 37 capi di imputazione, tra cui cospirazione per ostacolare la giustizia, occultamento di documenti in un'indagine federale e false dichiarazioni).
Il procuratore speciale Jack Smith ha accusato anche de Oliveira di cospirazione per ostacolare la giustizia, false dichiarazioni e distruzione di documenti. Il team legale di Trump ha reagito subito: queste nuove accuse "sono solo un altro tentativo senza fine" da parte dell'amministrazione Biden di "molestare" il suo predecessore. Il procuratore speciale Smith, "sa che non c'è nulla nel fascicolo", aggiunge il comunicato.
Donald Trump si è già dichiarato non colpevole e un giudice ha fissato l'inizio del processo per il 20 maggio 2024 la scorsa settimana, il primo per un ex presidente. Questo nuovo elemento arriva il giorno in cui gli avvocati del miliardario repubblicano si sono incontrati con i funzionari del Dipartimento di Giustizia in un'altra indagine sui tentativi di ribaltare la sua sconfitta elettorale del 2020, per la quale potrebbe anche essere incriminato.