AGI - Le due Coree si preparano a celebrare, con modalità molto diverse, i settanta anni dall'armistizio che ha posto fine alle ostilità della guerra di Corea, mentre la tensione rimane alta tra i due Paesi divisi dal trentottesimo parallelo. A Pyongyang sono attese una delegazione cinese e una russa che parteciperanno alle commemorazioni della tregua firmata sul villaggio di confine di Panmunjeom, il 27 luglio 1953. Il gruppo di funzionari di Pechino è guidato da Li Hongzhong, membro del Politburo, il potentissimo Ufficio Politico del Comitato Centrale nel quale siede lo stesso segretario generale del partito, Xi Jinping.
La delegazione è il primo gruppo di cittadini stranieri a visitare la Corea del Nord dallo scoppio della pandemia di Covid, a inizio 2020: i funzionari cinesi sono stati invitati per celebrare il settantesimo anniversario della "vittoria nella grande guerra di liberazione del suolo patrio", secondo quanto annuncia l'agenzia di stampa del regime di Kim Jong-un, la Korean Central News Agency.
Nella guerra di Corea, che la Cina considera come guerra di resistenza all'aggressione statunitense e di aiuto alla Corea, sono morti circa 180mila soldati cinesi che, assieme ai soldati sovietici, sostenevano la Corea del Nord, contro la Corea del Sud, gli Stati Uniti e i Paesi riuniti sotto il Comando delle Nazioni Unite.
Una parata militare a Pyongyang
Secondo osservatori sud-coreani sono attese celebrazioni su larga scala a Pyongyang per i settanta anni dall'armistizio, compresa una parata militare: l'invito per Li Hongzhong segnalerebbe, però, un tono più contenuto delle manifestazioni rispetto al 2018, per i settanta anni dalla fondazione del Paese, quando Pyongyang invitò Li Zhanshu, all'epoca presidente dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese, e numero tre della gerarchia politica di Pechino.
La visita della delegazione cinese, per Pechino, "contribuirà a promuovere lo sviluppo sano e stabile delle relazioni", ha tagliato corto, oggi, la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning. La delegazione russa, invece, ha confermato l'agenzia di stampa nord-coreana Kcna, sarà guidata dal ministro della Difesa, Sergei Shoigu, e sarà in visita da oggi al 27 luglio.
A Pyongyang emessa una moneta commemorativa
Intanto, le prime celebrazioni sono già cominciate: a Pyongyang sono già arrivati i veterani della guerra di Corea, è stata aperta una mostra ed emessa una moneta commemorativa per quello che in Corea del Nord è noto come "il giorno della vittoria": le celebrazioni della fine della guerra, conclusasi senza un trattato di pace, "rimarranno nella storia", promette l'agenzia Kcna. Anche a ridosso dell'anniversario, la tensione resta, però, alta e continua il lancio di missili da parte di Pyongyang.
L'ultimo è delle scorse ore, quando la Corea del Nord ha lanciato due missili balistici a corto raggio finiti circa 400 chilometri al largo delle coste orientali, secondo i rilievi di Seul.
L'ultimo test missilistico avviene in coincidenza con l'attracco all'isola sud-coreana di Jeju di un sottomarino a propulsione nucleare, lo USS Annapolis, il secondo in pochi giorni ad arrivare in Corea del Sud. Settimana scorsa, aveva attraccato nel porto di Busan, nel sud-est della Corea del Sud, il sottomarino nucleare USS Kentucky, il primo dal 1981, in un segnale di "deterrenza estesa" di Washington e Seul nei confronti del regime di Kim Jong-un.
A Seul il sostegno degli Stati Uniti
A Seul era arrivato anche il Coordinatore per l'Indo-Pacifico del Consiglio di Sicurezza Nazionale statunitense, Kurt Campbell, a mostrare il sostegno degli Stati Uniti. A complicare lo scenario intercoreano è, poi, intervenuto, il caso del soldato statunitense di seconda classe, Travis King, che settimana scorsa aveva disertato, attraversando il confine con la Corea del Nord durante un tour della zona di sicurezza congiunta al confine tra le due Coree, per evitare un'azione disciplinare al ritorno negli Stati Uniti.
Il Comando delle Nazioni Unite ha dichiarato di avere iniziato i colloqui con la Corea del Nord sulla sorte del soldato Usa, ma permane l'incertezza sulla vicenda, con Pyongyang che rimane silente a livello pubblico. A ricordare l'anniversario della tregua, da parte sud-coreana, ci saranno anche tre veterani ultra-novantenni di Canada, Stati Uniti e Gran Bretagna, che oggi hanno parlato in conferenza stampa a Seul: alle commemorazioni che si terranno nella capitale sud-coreana sono attesi anche i rappresentanti di 22 Paesi che hanno sostenuto la Corea del Sud nella guerra.
Una commemorazione dei settanta anni dalla firma della tregua di Panmunjeom si terrà anche a Washington. L'evento è in programma il 27 luglio, alle ore 17 locali, al Korean War Veterans Memorial presso il National Mall e avrà come scopo quello di "esprimere gratitudine per coloro che hanno prestato servizio durante la guerra di Corea per difendere la democrazia e il popolo della Corea del Sud".
Anche l'Italia è tra i 22 Paesi che hanno partecipato alla guerra di Corea. La Korean War Legacy Foundation, sul suo sito web, ricorda la partecipazione di volontari italiani e lo stabilimento dell'ospedale della Croce Rossa n. 68, vicino a Yongdongpo, a sud-ovest di Seul, che fu operativo per oltre tre anni dal novembre 1951 al gennaio 1955. Nella struttura, che operava sotto l'ottavo comando delle forze statunitensi, lavoravano 128 tra medici e infermieri impegnati a curare civili, sia nord-coreani che sud-coreani.