AGI - Grano, pace, guerra in Ucraina. Relazioni commerciali da rafforzare. Questi, alcuni, dei temi che saranno all’ordine del giorno del secondo vertice Russia-Africa, previsto per il 27 e 28 luglio a San Pietroburgo. Il primo si era tenuto a Sochi nell’ottobre del 2019 e, anche all’ora, lo slogan era “per la pace, la sicurezza e lo sviluppo”.
Tema che si ripropone oggi, ma con un quadro geopolitico globale profondamente mutato proprio a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Una guerra che sta avendo conseguenze enormi, dal punto di vista economico, sui paesi africani, che hanno visto crescere l’inflazione per l’impennata dei prezzi dei generi di prima necessita e che, in alcuni paesi, come il Kenya, hanno provocato proteste sfociate in violenze che hanno lasciato sulle strade anche numerosi morti.
Il vertice Russia-Africa, inevitabilmente, avrà al centro la questione del grano. Mosca, infatti, si è sfilata dall’accordo che permetteva alle navi ucraine di esportare i cereali, di cui è grande produttore, dando così sollievo a molte economie dei paesi africani. Ora è tutto da ridiscutere.
E Mosca giocherà anche quest’arma per portare dalla sua parte molti paesi africani che ancora nicchiano o che rivendicano una neutralità rispetto alla guerra in Ucraina. Per la Russia sfilarsi dall’accordo sul grano proprio alla vigilia del vertice con i paesi africani è una coincidenza o un calcolo ragionato? Sembra prevalere, tra gli analisti, la seconda ipotesi.
Il grano, dunque, è diventato un’arma potente in mano a Putin per ridisegnare anche gli equilibri internazionali all’interno del continente. Non è un caso che il vice ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Verchinin, in una conferenza stampa, si è affrettato a dire che la Russia comprende le preoccupazioni dei paesi africani dopo che il Cremlino ha abbandonato l’accordo sulle esportazioni di grano ucraino: “Comprendiamo le preoccupazioni che possono provare i nostri amici africani, è comprensibile e se ne terrà conto. I paesi bisognosi, attraverso i nostri contatti con loro e il vertice Russia-Africa, riceveranno i cereali”.
Verchinin ha, poi, sottolineato che sono in corso lavori per garantire “le vie” di consegna perché non “è possibile fare a meno della Russia per quanto riguarda la sicurezza alimentare”. Sul tavolo del vertice ci sarà anche la questione della pace.
Per i paesi africani cercare la pace non è solo una questione umanitaria, ma economica. Il continente è stato duramente colpito dagli effetti della guerra, in particolare per l’impennata dell’inflazione, con prezzi insostenibili di generi alimentari ed energia.
“Abbiamo grossi problemi di sicurezza alimentare e di agricoltura”, ha spiegato il presidente senegalese, Macky Sall, in un’intervista al Financial Times, sottolineando che “compriamo fertilizzanti dalla Russia e oggi, con le sanzioni, abbiamo difficoltà a pagare questi beni. Per questo stiamo parlando con entrambe le parti. Sappiamo che è molto complicato, ma pensiamo questa apertura al dialogo sia stata accolta positivamente".
Non vi è dubbio che in Africa si gioca molto della partita globale tra Est e Ovest del mondo. Come cambierà l’atteggiamento del continente africano nei confronti della guerra? Occorre ricordare che molti paesi hanno assunto una posizione neutrale sul conflitto in Ucraina.
Nella votazione delle Nazioni Unite del 2 marzo 2022, poco più della metà dei paesi africani ha votato a favore della risoluzione di condanna dell’invasione russa, mentre 17 si sono astenuti, otto non hanno espresso alcun voto e uno – l’Eritrea – ha votato contro.
Molti paesi africani, soprattutto quelli neutrali, stanno cercando di mantenere un equilibrio tra i loro legami commerciali con le economie occidentali e i loro legami diplomatici con Russia e Cina. Al vertice di San Pietroburgo si discuterà anche di questo.