AGI - Dopo settimane di accesi dibattiti e critiche diffuse, il Parlamento britannico ha approvato una legge sull'immigrazione molto controversa, ritenuta cruciale dal premier conservatore Rishi Sunak per bloccare i flussi di migranti illegali.
Immediate le critiche dell'Onu, secondo cui il testo votato "è in contraddizione" con gli obblighi del Regno Unito in materia di diritto internazionale relativo ai diritti umani e ai rifugiati, hanno sostenuto Volker Turk, Alto commissario per i diritti umani, e il collega per i Rifugiati, Filippo Grandi.
The new migration bill passed by the UK Parliament violates the country’s international human rights and refugee law obligations.
— Filippo Grandi (@FilippoGrandi) July 18, 2023
High Commissioner for Human Rights @volker_turk and I share grave concerns in this respect.
Here is our joint statementhttps://t.co/ZI8WTgI84Z
Per diventare legge ed essere attuato, il provvedimento deve ancora passare per la firma del re Carlo III. Il testo approvato contiene numerosi emendamenti sollecitati dalla Camera dei Lord, in particolare limitazioni alla detenzione dei bambini e ulteriori forme di protezione contro la schiavitù moderna.
La legge in questione è stata fortemente criticata nel Regno Unito da numerose Ong, oltre che dal leader spirituale della Chiesa anglicana, l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby, che è anche membro della Camera dei Lord.
"Non vedo come questa legge permetterà di fermare i barconi dei migranti. Non ho sentito nulla che mi abbia convinto", ha detto Welby durante i dibattiti parlamentari
Nel 2022 oltre 45 mila migranti sono arrivati sulla costa inglese dopo aver attraversato la Manica a bordo di piccole imbarcazioni, un vero record; dall'inizio del 2023, in più di 13 mila hanno effettuato la stessa traversata.
Il premier Sunak ha promesso di "fermare" questo flusso di migranti illegali che poi fanno richiesta di asilo. Inoltre il governo conservatore si sta adoperando per un'espulsione in tempi veloci di quanti sono fuori legge, o verso il Paese di origine o verso uno Stato terzo, tra cui il Rwanda, firmatario di un controverso accordo con Londra lo scorso anno.
Un primo volo diretto a Kigali, previsto per giugno 2022, era stato cancellato dopo una decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu). Alla fine del mese scorso, i tribunali hanno dichiarato illegale questo progetto, ma il governo ha immediatamente annunciato un ricorso contro questa sentenza.