AGI - Le bombe a grappolo sono armi micidiali che, quando esplodono in aria, rilasciano piccole munizioni esplosive, le bombette, tutt'intorno: sono progettate per esplodere quando colpiscono il suolo e, in quel caso, non lasciano scampo a chiunque sia nei pressi.
Molto spesso, però, non esplodono: secondo il Comitato internazionale della Croce rossa, il 40% delle bombe a grappolo rilasciate in alcuni recenti conflitti non sono esplose; il che vuol dire che, una volta lanciate, da aerei, missili o artiglieria, rappresentano un'insidiosa minaccia non solo nell'immediato ma per gli anni avvenire perché possono uccidere o mutilare decenni dopo esser cadute al suolo.
Nel mondo sono 164 i Paesi firmatari di un trattato del 2008, la Convenzione sulle munizioni a grappolo, che vieta l'uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio di armi. Sono 36 - fra i quali Usa, Ucraina, Russia, Cina, Israele, India, Pakistan, Arabia Saudita e Brasile- i Paesi aderenti all'Onu che non hanno aderito alla convenzione.
Le bombe a grappolo sono costituite da un grosso involucro che contiene un gran numero di bombe più piccole. Sparato da un cannone o lanciato da un velivolo o ancora montato sulla testata di un missile, l'involucro è progettato per aprirsi a una certa altezza dal suolo e liberare le sub-munizioni. Queste si spargono su un'area più vasta da quella che sarebbe colpita da una singola bomba, moltiplicando l'efficacia.
È proprio questo anche il rovescio della medaglia: spesso, in percentuali dal 3 fino al 25%, le submunizioni restano inesplose, magari appena semisepolte o comunque poco visibili e diventano una trappola mortale per i civili, spesso anche anni dopo la fine dei conflitti. Ad esempio, in Afghanistan non è ancora finita la bonifica delle 'cluster' russe, quando l'invasione sovietica è finita nel 1989 e altrettanto succede in Iraq, Kosovo, Nagorno-Karabakh e addirittura in Laos e Vietnam.
Le 'cluster bomb' hanno vari tipi di impiego. In alcuni casi sono state usate per spargere mine anti-carro, ma è uno degli impieghi più rari. Nella maggior parte dei casi, le submunizioni contengono esplosivo ad alto potenziale e vengono usate per colpire concentramenti di truppe. Ci sono quelle di tipo incendiario e quelle perforanti per l'uso contro i blindati (carri armati compresi).
Infine, quelle che rilasciano una pioggia di filamenti di materiale conduttivo e sono usate per bombardare le linee elettriche e provocare una serie di corto circuiti che le rendono a lungo inutilizzabili. Anche se gli Usa non aderiscono alle convenzioni (di Oslo e di Ottawa) che mettono al bando le bombe a grappolo, hanno una legge che ne vieta il commercio e la cessione ad altri Paesi. Legge che il presidente Joe Biden può superare fornendo bombe con la più bassa percentuale di materiale inesploso e quindi più 'sicura' in futuro per i civili.