AGI - Il governo Rutte IV è caduto. I colloqui sull'asilo che si trascinano da mesi hanno lacerato la partnership tra VVD, D66, CDA e CU. La crisi apre la strada a nuove elezioni, probabilmente in autunno. I partiti di governo sono stati a lungo diametralmente opposti l'uno all'altro sulle misure di asilo e sulla legge sull'immigrazione.
In settimana, quel file sensibile è esploso, in cui le differenze tra VVD e CDA da un lato e D66 e CU erano grandi. Soprattutto tra VVD e CU c'è stato molto scontro sulle misure per limitare il ricongiungimento familiare. Le differenze si sono rivelate inconciliabili.
I partiti di governo sono stati a lungo diametralmente contrapposti sulle misure di asilo. Oggi, scrive De Telegraaph, era già evidente che era particolarmente instabile negli uffici della CU. I parlamentari del più piccolo partito della coalizione si erano già riuniti prima della riunione di coalizione, dopo di che il leader del gruppo Bikker ha parlato ulteriormente con i ministri della CU.
Negli ultimi giorni sono state presentate numerose proposte per riunire le parti. L'ultimo piano discusso venerdì è stato un cosiddetto pulsante di accensione e spegnimento per il ricongiungimento familiare. Se l'afflusso di migranti era troppo alto, quel pulsante poteva essere disattivato. Ma anche questo non ha portato a un accordo tra le parti.
Anche i piani precedenti sono naufragati. Ieri, ad esempio, VVD e CDA hanno suggerito loro stessi di elaborare una legge d'iniziativa per l'introduzione di un sistema a due stati. In un tale sistema di asilo, ai migranti verrebbero concessi diritti diversi. D66 e CU vedevano già meno in un tale sistema e non trovavano affatto attraente l'idea di una legge di iniziativa. Anche un piano per introdurre il sistema multi-stato a condizione di un test di implementazione è fallito a causa dell'opposizione di D66 e CU.
Gli animi si erano surriscaldati negli ultimi giorni dopo che il primo ministro Rutte ha messo sul tavolo un solido pacchetto di richieste con una dimostrazione di forza mercoledì. Ieri, il primo ministro aveva rimesso le cose in sesto e deciso di dare ai partiti un altro giorno per esaminare una proposta finale. Ma anche questo è morto, e con esso il gabinetto.
L'annuncio delle dimissioni
Il primo ministro olandese Mark Rutte ha annunciato le dimissioni del suo governo di coalizione, citando differenze "insormontabili" dopo tempestosi negoziati tra i quattro partiti al potere sulla politica dei rifugiati.
"Questa sera, purtroppo, siamo giunti alla conclusione che le differenze sono insormontabili. Per questo motivo, a breve presenterò le mie dimissioni al Re a nome dell'intero governo", ha dichiarato Rutte in una conferenza stampa.