AGI - A meno di una settimana dal vertice Nato in programma a Vilnius, in Lituania, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ricevuto alla Casa Bianca il primo ministro svedese Ulf Kristerson. Nel linguaggio invisibile della diplomazia, la coincidenza è altamente simbolica, ma non come avrebbe voluto il presidente americano: doveva essere il giorno in cui Biden si sarebbe dovuto congratulare per l'ingresso della Svezia nella Nato, dopo la domanda presentata a maggio di un anno fa che aveva chiuso una solida neutralità, vecchia di oltre due secoli.
Invece è tutto ancora congelato. Va convinta la Turchia, irritata dalla decisione del governo di Stoccolma di non aver autorizzato il reimpatrio forza di un centinaio di rifugiati curdi, in lotta contro Ankara, cosa che per la legge svedese non può spettare al governo, e non aver fermato le manifestazioni di protesta in piazza, che hanno visto bruciare pubblicamente, almeno due volte, testi del Corano. Biden ha, pero', colto l'occasione del bilaterale per ribadire il pieno appoggio degli Stati Uniti all'adesione svedese e inviare un messaggio alla Russia.
"Gli Stati Uniti - ha detto il presidente, a conclusione dell'incontro - appoggiano pienamente l'ingresso della Svezia nella Nato". Biden ha ripetuto tre volte la parola "fully", "pienamente", perché il messaggio arrivasse anche al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che non è solo in questa corsa a ostacoli. Alla Turchia si è unita da tempo l'Ungheria: insieme sono gli unici Paesi tra i trentuno che fanno parte dell'Alleanza atlantica a non aver dato via libera. La Finlandia, che ha presentato domanda insieme alla Svezia, ha già completato il suo iter ed è stata accettata. Biden ha detto al premier svedese di "non vedere l'ora" che l'adesione venga formalizzata. "Il punto di fondo è semplice - ha aggiunto - la Svezia renderà più forte la nostra alleanza".
L'ingresso del Paese nordeuropeo sarebbe un altro duro colpo alla Russia, perché confermerebbe il desiderio di allearsi contro colui che è considerato il nemico comune del fronte occidentale, che è il presidente russo Vladimir Putin. Il riconfermato segretario generale della Nato Jens Stoltenberg si è impegnato a riunire attorno a un tavolo Turchia, Svezia e Finlandia, nel tentativo di arrivare a una soluzione diplomatica che sblocchi la situazione. Biden punta molto sulla mediazione di Stoltenberg. L'11 e 12 luglio i Paesi Nato si riuniranno, ma non è detto che dal summit possa uscire la fumata bianca.