AGI - Concludere il Patto Ue sulla migrazione e l'asilo, trovare l'intesa sul Patto di stabilità e lavorare a un'Europa "più federale". Sono gli obiettivi della presidenza spagnola del Consiglio Ue emersi nella conferenza stampa a Madrid con il premier Pedro Sanchez e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
In occasione della consueta visita del Collegio dei commissari europei nel Paese che assume la presidenza di turno dell'Ue, Sanchez ha preferito evitare i temi da campagna elettorale (in Spagna si vota il 23 luglio) sull'avanzata delle forze conservatrici in Europa. Il premier socialista ha preferito mettere in chiaro gli obiettivi della presidenza che, ha ricordato von der Leyen, "arriva in un momento fondamentale", con una guerra in corso e a meno di un anno dalle elezioni europee.
Sulla scia del vertice dei leader della settimana scorsa, nel quale è emersa la netta contrarietà di Polonia e Ungheria agli obblighi di solidarietà nei confronti dei Paesi più interessati dai flussi migratori, Sanchez ha ribadito l'obiettivo della presidenza spagnola di concludere con successo i negoziati tra Consiglio e Parlamento europeo per l'approvazione finale del nuovo Patto Ue sulla migrazione e l'asilo.
"Abbiamo la reale possibilità di chiudere questo importante dossier nel semestre di presidenza spagnola", ha detto il premier, "e per la Spagna ciò avrebbe un importate valore simbolico, dal momento che il Paese ha sofferto crisi migratorie per molto tempo, ma fortunatamente negli ultimi anni la rotta del Mediterraneo occidentale è quella che sta registrando maggiori capacità di controllo rispetto alle altre rotte del Mediterraneo", ha aggiunto Sanchez, che ha messo l'accento sulla "dimensione esterna e la collaborazione tra l'Europa e i Paesi di origine e transito dei migranti" come metodi vincenti.
Von der Leyen, interrogata a più riprese sui dossier ancora fermi ai tavoli Ue a meno di un anno dalle elezioni, si è detta "fiduciosa" sull'intesa sul nuovo Patto di stabilità "entro la fine dell'anno", ovvero nel semestre a guida spagnola del Consiglio Ue, per arrivare alla "nuova governance economica" necessaria per evitare il ritorno alle regole finanziarie pre-Covid.
Sempre in materia economica, von der Leyen ha ricordato l'urgenza della revisione del Quadro finanziario pluriennale, anche questa da completare entro il 2023, per mettere l'Ue al riparo dagli interessi sul debito che ha finanziato il Next Generation Eu e per garantire "prevedibilità" sul fronte degli aiuti finanziari al governo di Kiev.
L'Ue, ha precisato Sanchez, "non farà alcun passo indietro e appoggerà l'Ucraina fintanto che andrà avanti questa invasione" accompagnando il Paese "verso l'adesione all'Ue", garantendo quindi che "l'Europa e l'Ucraina saranno unite fino alla vittoria finale".
Rispondendo a una domanda su come l'Unione debba prepararsi al futuro allargamento (che, oltre all'Ucraina, dovrebbe interessare i Balcani occidentali), Sanchez ha ammesso che dovrà iniziare "un dibattito sulla riforma istituzionale, sulle risorse, sulla Politica agricola comune e i fondi di coesione", per garantire l'equilibrio interno all'Ue dopo l'eventuale ingresso di Paesi meno sviluppati economicamente, dunque potenzialmente beneficiari di più fondi rispetto agli attuali Stati membri.
Ma, ha precisato il leader spagnolo, l'interrogativo da porsi è "come vediamo l'Unione europea dei prossimi anni? Dal mio punto di vista - ha spiegato - dobbiamo andare verso un'Unione europea più federale" capace di "condividere più politiche, più sovranità e trovare risposte comuni alle sfide che tutte le nostre società e Paesi stanno affrontando" e che riguardano "non solo la guerra e le sue conseguenze", ma anche "la digitalizzazione e le emergenze climatiche", ha concluso.