AGI - "Sul fronte occidentale non è cambiato nulla. La Russia continua a lanciare missili: lo ha fatto anche sabato. Questo e non solo questo significa che dobbiamo restare a fianco di Kiev, ma accanto all'aiuto serve sempre, e sempre di più, la ricerca di una via d'uscita diplomatica". È la sintesi che il ministro della Difesa Guido Crosetto fa in un'intervista al Corriere della Sera dopo la tentata marcia su Mosca della miliza Wagner.
Secondo il ministro, quel che sta accadendo nella capitale della Federazione russa è che "sta andando avanti uno scontro tra milizie private, cresciute nel tempo, e le forze armate pubbliche" ed "è difficile per tutti prevederne gli esiti e capirne le logiche profonde, ma una cosa è certa: gli eventi hanno messo in luce una debolezza cronica della Russia" e "a noi deve interessare quali saranno le conseguenze su di noi e sull'Ucraina".
Per Crosetto è "chiaro che la mediazione è dello stesso Putin, attraverso Lukashenko, ma anche se la sua immagine è scalfita mi chiedo: una bestia ferita è più mansueta o più pericolosa perchè pronta a reazioni scomposte?
Perchè la guerra, anche nelle ultime difficili ore, non si è mai fermata. Quindi, ancor più oggi di ieri, all'Ucraina serve il nostro aiuto, ma serve anche il massimo sforzo da parte di tutti per una soluzione diplomatica", è la sua posizione.
Ma nell'intervista il ministro parla di tutto, dalle difficoltà alle tensioni della maggioranza in vista del voto del 2024 al Mes per dire che tutto ciò "sarebbe assurdo" visto che "abbiamo la responsabilità di governare il Paese in uno dei momenti più difficili da 70 anni" ma "la politica è sempre un compromesso tra ciò che desideri e ciò che puoi ottenere" e perciò aggiunge anche di non credere "assolutamente" nella volontà della premier, che si dice esser furiosa, di voler forzare la mano e portare tutti al voto.
"Lei non ragiona cosi', non porta via la palla mentre si gioca", e sdrammatizza: "Io comunque queste terribili tensioni di cui si parla non le sento, non le vivo. C'è qualche braccio di ferro, ma mi preoccuperei se in una maggioranza non ci fossero. Sono fisiologiche tra alleati".
Di contro, Crosetto - nell'intervista a tutto campo al Corriere della Sera - ammette che lo stallo sul Mes è invece "questione più seria" perchè "siamo chiamati ad una decisione" quanto prima, e spiega: "Noi avevamo una posizione storica anni fa, poi lo strumento si è evoluto. Si deve discutere tra noi su quanto l'Europa reputi lo strumento necessario e come lo vediamo noi del centrodestra come coalizione e come governo. Bisogna ragionare su vantaggi e svantaggi, senza pregiudizi" ma se "è vero che chi finora ha utilizzato questo fondo ne è uscito massacrato, è anche vero che oggi le norme sono diverse" quindi, alla fin fine, "il Mes è anche uno strumento per le crisi fondiarie, diverso dal passato".
E il ministro della Difesa conclude: "Per questo bisogna sedersi e ragionare: il ministro Giorgetti è migliore dei migliori ministri europei, conosce le cose, i rischi veri, e spetta a lui spiegare alla maggioranza la sua idea e indicare la via che ritiene giusta".
Ultima questione affrontata, il "caso Santanchè", la ministra del Turismo entrate nel mirino da un'inchiesta della trasmissione Report di Raitre: "Mi ha davvero stufato questo andazzo", dice Crosetto,, "qualcuno confeziona un dossier con strumenti di analisi, di indagine e giuridici che un giornalista pur bravo non può avere e, senza verifiche, una trasmissione per Report non è la prima volta lo rilancia, i giornali amici lo cavalcano, tutto si pompa e diventano fatti politici. L'ho visto fare mille volte. Sono davvero stufo" ma "opportunità o meno mi fa paura il meccanismo: qui c'è in atto un sistema per far male al governo attraverso dossieraggi da parte di pezzi di istituzioni" e "finchè la politica non capirà che chi ha potere di entrare nella vita delle persone deve avere controlli, blocchi, regole ferree...", conclude il ministro.