AGI - Il fallito colpo di stato del leader del gruppo paramilitare Wagner, Evgeny Prigozhin, rivela "vere crepe" al più alto livello dello stato russo. Lo dice il capo della diplomazia americana, Antony Blinken. Prigozhin "ha sfidato direttamente l'autorità di Putin", e questo "solleva vere domande e rivela vere crepe" ai vertici del Cremlino, ha detto il segretario di stato americano intervistato dalla Cbs.
Gli Stati Uniti nelle ultime 24 ore hanno tenuto intense consultazioni con gli alleati europei sulla crisi in Russia, ma fino a oggi si erano astenuti dal commentare direttamente gli eventi. Lo stesso Blinken ha discusso ieri della situazione in Russia con i suoi omologhi dei paesi del G7, nonché con la Polonia e la Turchia. In un giro di trasmissioni televisive domenicali su diversi network, Blinken ha detto che è ancora "troppo presto" per speculare sull'impatto della crisi sulla Russia o sulla guerra in Ucraina.
Ma "nella misura in cui l'attenzione della Russia viene deviata questo crea, credo, un ulteriore vantaggio" per l'Ucraina nel bel mezzo di un'offensiva contro le forze russe, ha detto. "È troppo presto per sapere come andrà a finire. È un quadro in evoluzione", ha detto, "ma il fatto che tu abbia qualcuno dentro che mette in dubbio l'autorità di Putin e si chiede direttamente perché ha lanciato questa aggressione all'Ucraina, di per sé è qualcosa di molto potente." "Dovevano difendere Mosca dai mercenari che loro stessi hanno creato", ha detto ancora Blinken, insistendo sul "fallimento strategico" del presidente russo in Ucraina.
Mistero sulle sorti di Prigozhin
A 24 ore dall'annuncio dell'accordo per il ritiro delle truppe Wagner giunte a pochi chilometri da Mosca "per non versare sangue russo", non ci sono più aggiornamenti sulle sorti del capo della ribellione Evgenij Prigozhin. Destinato alla Bielorussia, il suo "status" nel Paese satellite della Russia, il cui presidente Aleksander Lukashenko ha mediato con il Cremlino ottenendo che Prigozhin non sarà perseguito, non è chiaro. Secondo la Cnn, che ha provato a contattare il suo addetto stampa, questo ha risposto che darà notizie quando sarà possibile. Intanto il presidente lituano si è detto preoccupato della possibile permanenza del capo di Wagner nello Stato confinante.
Telefonata tra Zelensky e Biden
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto con il presidente Usa Joe Biden "una conversazione positiva e stimolante". In una telefonata oggi, i due leader hanno discusso "delle ostilità e dei processi in corso in Russia - ha scritto Zelensky sul suo profilo Telegram - Il mondo deve esercitare pressioni sulla Russia fino al ripristino dell'ordine internazionale. Ho ringraziato il Presidente degli Stati Uniti per il sostegno incessante all'Ucraina".
Colloqui tra Putin e Lukashenko
Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha avuto colloqui telefonici con il suo omologo russo Vladimir Putin e il primo presidente del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev. Lo riferisce l' agenzia bielorussa BelTA. La conversazione con Putin è avvenuta questa mattina, mentre nel pomeriggio Lukashenko ha avuto un colloquio con Nazarbayev, con il quale ha discusso della situazione internazionale, della situazione nella regione e delle relazioni bielorusso-kazake.
Putin: "Fiducioso nella realizzazione dell'operazione militare in Ucraina"
Sono "fiducioso" nella realizzazione di tutti i piani e "compiti" relativi alla "operazione militare speciale" in Ucraina, "inizio e finisco la giornata con questo". Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, in un discorso alla tv di Stato russa.
Intervistato dal giornalista Pavel Zarubin sul canale televisivo "Russia 1", Putin ha detto di iniziare e concludere la giornata lavorando sull'operazione speciale. "Beh, certo, presto la massima attenzione. La giornata inizia e finisce con questo", ha detto il capo del Cremlino. Il presidente russo, secondo quanto riporta l'agenzia Ria Novosti, ha aggiunto che discute costantemente di questioni relative alla produzione di armi con i capi di imprese e società del complesso militare-industriale, nonché con coloro che utilizzano le armi.
"Stiamo parlando della loro efficacia, stiamo parlando di dove e su cos'altro bisogna lavorare, dove e cosa manca. Stiamo parlando di come, in che modo, con quali passi, a che ritmo dobbiamo intensificare gli sforzi", ha aggiunto Putin.
Secondo il capo dl Cremlino l'aumento del ritmo e del volume della produzione nel settore della difesa non dovrebbe andare a scapito degli obblighi sociali nei confronti dei cittadini - in medicina, edilizia, istruzione. "Tutto dovrebbe essere in armonia, per cosi' dire, l'uno con l'altro, compresi i nostri sforzi nel campo dell'aumento della capacità di difesa non dovrebbero danneggiare la cosa principale. E la cosa principale è il fondamento. E il fondamento è l'economia", ha concluso.