AGI - È una "situazione surreale" quella che sta vivendo la popolazione a Rostov-sul-Don, la città meridionale della Russia vicina al confine con l'Ucraina dove i mercenari del gruppo Wagner hanno preso il controllo dei siti militari, dopo la chiamata all'insurrezione lanciata dal loro leader Evgheni Prigozhin.
Testimonianze diverse, raccolte al telefono dall'AGI in forma anonima per i rischi legali che comporta parlare in Russia oggi di questioni militari, raccontano che "parte della città sta vivendo una vita normale, i negozi e i bar sono aperti, la gente fa la spesa e c'è chi al supermercato ha visto anche i Wagner in coda a fare acquisti; l'altra metà della città, invece, dove si trova la sede strategica del distretto militare meridionale, gli edifici del ministero dell'Interno, dell'Fsb e dell'amministrazione comunale, è più controllata e in parte bloccata".
La cosa surreale, racconta uno dei testimoni, "è che si vedono uomini armati di mitragliatrice in macchina, accanto a gente seduta tranquillamente a bere il caffé al bar".
"Questa mattina, almeno prima del discorso di Putin alla nazione, era ancora possibile camminare tranquillamente e fotografare i carri armati nelle strade, non si sentivano serene ma i blindati erano dispersi in diverse zone", aggiunge un altro testimone.
Uno snodo nevralgico
Rostov è sede di uno dei centri di comando militare nevralgici per la logistica e le operazioni dell'esercito russo in Ucraina. Il problema che gli abitanti locali sentono di più è che per via del piano 'Fortezza', scattato già ieri sera e che ha messo in stato di massima allerta le forze dell'ordine e di sicurezza, non si può entrare e uscire dalla città. "Si sono formati grandi ingorghi e la gente non dorme da ieri sera per monitorare la situazione", riferisce un altro testimone.
Per le strade, si vedono i cittadini comuni che si fermano a chiacchierare con i mercenari - "tutti in età adulta almeno 40enni ma tranquilli". "Ho chiesto a uno di loro cosa sarebbe successo e mi ha risposto solo 'non preoccuparti, andrà tutto bene'", racconta una donna che dice di essere arrivata questa mattina in città dalla vicina Taganrog in treno perché le strade sono bloccate.
"Ho sentito un gruppo di civili dire ad alta voce 'Difenderemo Putin' salvo poi farsi una grassa risata; altri invece criticavano il 'comandante in capo', come ormai molti chiamano il presidente, seccati che avesse dato del traditore a Prigozhin".