AGI - La Guardia Costiera Usa ha riferito che un veicolo a comando remoto ha scoperto un "campo di detriti" nell'area di ricerca del Titan, il sottomarino scomparso domenica scorsa con a bordo cinque persone nel tentativo di raggiungere i resti del Titanic.
A individuare i rottami è stato il ROV della Horizon Arctic sul fondale marino vicino ai resti del transatlantico. "Gli esperti del comando unificato stanno valutando le informazioni", ha dichiarato la Guardia Costiera.
L'ossigeno è terminato
Le squadre di soccorso che cercano il Titan hanno dispiegato due robot sul fondale in un nuovo tentativo di ritrovarlo, ma le scorte di ossigeno a bordo sono terminate.
Uno dei due veicoli telecomandati (ROV) è quello della nave canadese "Horizon Arctic", che si trova già sul fondale. L'altro, fornito dalla Francia, è a bordo della nave "The Atalante". Il ROV francese, il Victor 6000, dell'istituto di ricerca Ifremer, è arrivato in zona insieme a un gruppo di operatori della base marittima di Tolone. È in grado di raggiungere i 4.000 metri di profondità.
Le ricerche non si fermano, anzi restano "attive al 100%", ha dichiarato il capitano Jamie Frederick. Il Rov, il mini-robot per le acque profonde, della nave canadese Horizon Arctic, ha raggiunto il fondo marino e ha cominciato subito a scandagliare i fondali.
Pochi minuti prima era arrivato nella zona delle ricerche la nave oceanografica francese Atalante con un altro robot sottomarino, Victor 6000. Secondo la Guardia Costiera americana, che sta dando tutti gli aggiornamenti, anche la nave francese sta preparando l'ingresso in acqua del suo Rov.
Ma ormai si può solo sperare nel miracolo, perché le condizioni anche per l'eventuale salvataggio, qualora il batiscafo venisse trovato, stanno diventando sempre più complicate.
Il Titan ha iniziato la sua immersione nella giornata di domenica e sarebbe dovuto riemergere sette ore dopo, secondo la Guardia Costiera statunitense.
L'imbarcazione, lunga 6,5 metri, ha interrotto le comunicazioni a meno di due ore dall'inizio del suo viaggio volto a osservare da vicino i resti del Titanic, che si trova a più di due miglia (quasi quattro chilometri) sotto la superficie dell'Atlantico settentrionale.
Il sommergibile trasportava il miliardario britannico Hamish Harding e il magnate pakistano Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, anch'essi di cittadinanza britannica, oltre al Ceo dell'azienda, Stockton Rush, e l'operatore francese Paul-Henri Nargeolet.
Harding aveva scritto sul proprio profilo Instagram che, quella del Titan, doveva essere l'unica missione sottomarina dell'anno a causa del maltempo e delle condizioni avverse registrate nella zona in cui è affondato il Titanic.
La famiglia di Harding protesta: "Otto ore prima dell'allarme"
La famiglia del miliardario britannico Hamish Harding disperso a bordo del batiscafo Titan ha attaccato OceanGate Explorations, la socieà' armatrice, per aver aspettato otto ore prima di dare l'allarme quando e' scomparso.
Il minisottomarino s'è immerso domenica alle 8 del mattino ora della costa Est degli Usa a circa 10 miglia a sud-est di St John's vicino al relitto del Titanic. Alle 9,40 perse il contatto con la sua nave madre, la Polar Prince. Ma non è stata segnalata la scomparsa alla Guardia Costiera degli Stati Uniti fino alle 17,40.
Kathleen Cosnett, cugina di Harding, 58 anni, ha detto che il ritardo prima di contattare le autorità era "troppo lungo". Ha detto al Telegraph: "È molto spaventoso. Ci è voluto cosi' tanto tempo per andare a salvarli, è troppo tempo. Avrei pensato che tre ore sarebbero state il minimo indispensabile".
L'esperto: "Ci vorrebbe un miracolo"
David Gallo, lo scienziato esploratore di acque profonde, ritiene che ci vorrebbe un miracolo per salvare le persone intrappolate su Titan, anche se rimane ottimista; e ha comunque ricordato che, qualora fosse trovato proprio in questo ultima 'finestra' di tempo, "ci vorrebbero ore per portarlo in superficie".
I rumori provenienti da sott'acqua sono "credibili e ripetuti", il che significa che le squadre di soccorso dovrebbero muoversi rapidamente per cercare di localizzarlo, ha detto parlando a Good Morning Britain sull'emittente ITV.
Ecco cosa avrebbero visto i passeggeri del sottomarino
"Dobbiamo, a questo punto, assumere che quello sia il sottomarino e spostarci rapidamente in quel punto, localizzarlo e calare i robot". "Devono essere assolutamente pronti perché per localizzarlo e portarlo in superficie, ci vogliono ore", ha aggiunto.
Tra l'altro gli esperti fanno notare che, a questo punto, non è solo la mancanza d'aria l'unico pericolo: il batiscafo potrebbe anche aver perso energia elettrica, che svolge un ruolo fondamentale nel controllo dei livelli di ossigeno e anidride carbonica.
E mano che i livelli di ossigeno diminuiscono, la proporzione di anidride carbonica respirata da coloro che si trovano all'interno aumenterà, il che potrebbe avere conseguenze fatali: perché man mano che i livelli di anidride carbonica si accumulano, essa diventa come un sedativo, un gas anestetico che addormenta. L'ipotermia dovuta al troppo freddo è un altro rischio.
In una conferenza stampa, il capitano Jamie Frederick della Guardia Costiera americana ha sottolineato che l'operazione di ricerca resta "molto complessa" e copre fino a 7.600 miglia quadrate (circa 20.000 chilometri quadrati), un'area più grande dello stato del Connecticut.
Durante la conferenza stampa, Frederick ha elencato il numero di risorse messe a disposizione per le ricerche: da un aereo da trasporto militare statunitense Lockheed C-130 Hercules a un aereo canadese Boeing P-8 Poseidon in grado di rilevareoggetti sotto il mare.
Anche navi private si sono unite alle ricerche e altre navi della Guardia Costiera. Una delle maggiori difficoltà nelle operazioni di salvataggio è che, anche se il sommergibile viene trovato, sarà molto difficile portarlo in superficie perché la maggior parte dei sottomarini può spingersi solo per qualche centinaio di chilometri nell'oceano.
Il relitto del Titanic, affondato dopo la collisione con un iceberg nel 1912, si trova a circa 3.800 metri di profondità e a una distanza di circa 640 chilometri dall'isola canadese di Terranova.
Moglie del Ceo Titan pronipote di 2 milionari morti sul Titanic
La moglie di Stockton Rush, il fondatore e ceo di OceanGate, l'uomo che è alla guida del Titan è una discendente di Isidor Straus, il magnate che, insieme a sua moglie Ida, morì nel naufragio del Titanic. Lo ha scoperto il New York Times.
Wendy Rush è una pronipote della coppia, "le due persone più ricche" che morirono a bordo del transatlantico nel 1912. I sopravvissuti al disastro raccontarono che Straus, ricchissimo e all'epoca comproprietario dei magazzini Macy's, non volle salire sulle scialuppe di salvataggio, perché a bordo c'erano ancora molte donne e banbini da trarre in salvo.
E Ida, la moglie che gli era al fianco da quarant'anni, decise di non abbandonarlo. La loro tragica storia d'amore trovò spazio anche nel 'Titanic', il celebre film di James Cameron, dove i due vengono ritratti abbracciati, nella cabina, mentre il piroscafo affonda
Cosa vedono i turisti a bordo del sottomarino
Chi sono i passeggeri a bordo
Tra i passeggeri, c'è un ricco uomo d'affari britannico, che è anche esploratore e turista spaziale, Hamish Harding, 58 anni, amministratore delegato di una società di vendita di jet privati Action Aviation che ha sede a Dubai.
Harding è stato tra i primi a scendere nel punto più profondo della Fossa delle Marianne, il Challenger Deep, nell'Oceano Pacifico.
Ci sono anche un uomo d'affari pakistano Shahzada Dawood, uno degli uomini più ricchi del suo Paese, e suo figlio Suleman, 19 anni appena, proprietari di un gruppo industriale che, nel 2022, ha avuto un fatturato da 1,2 miliardi di euro: Dawood vive con la sua famiglia nel Regno Unito e sponsorizza il Seti Institute, un istituto in California che si propone di esplorare e comprendere l'origine dell'universo.
A bordo c'è anche l'esploratore francese Paul-Henry Nargeolet, 73 anni, che ha guidato diverse spedizioni al Titanic e supervisionato il recupero di molto manufatti dal relitto.
E si è imbarcato anche Stockton Rush, il Ceo di OceanGate, la società che ha organizzato la missione, e che si fa pagare fino a 250mila dollari ciascun partecipante (nessun sedile, ci si siede per terra a gambe incrociate) e che non richiede, agli arditi, alcuna esperienza di immersione (come spiega il sito web del tour operator).
Le ipotesi
Intanto, è buio pesto anche su cosa possa essere accaduto. Le ipotesi sono le più disparate: un black-out che ha fatto saltare le comunicazioni, un cortocircuito che ha innescato un mini-incendio a bordo, che potrebbe aver danneggiato non solo i sistemi operativi (ma anche generato fumi tossici).
O anche il natante, sospinto dalle correnti, è rimasto impigliato tra i detriti del Titanic. Di certo, se il sommergibile è ancora intatto e non è imploso, quelli a bordo oltre a rischiare di rimanere senza ossigeno, quelli a bordo hanno sicuramente molto freddo e saranno in uno stato di estrema tensione.
Anche perché probabilmente sanno che trovare il sommergibile è solo il primo passo: una volta che verrà individuato - a seconda della profondità dove si trova - trarlo in superficie non sarà affatto scontato.
Il Titanic, da tragedia a mito
Considerato inaffondabile, il Titanic colò a picco nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912 dopo essersi scontrato con un iceberg: era il suo viaggio inaugurale, compiuto sulla rotta tra Southampton (nel Regno Unito) a New York.
La tragedia, in cui persero la vita quasi 1.500 delle oltre 2.200 persone a bordo, da sempre affascina e colpisce l'immaginazione, tanto che la OceanGate Expeditions ha iniziato a organizzare viaggi di otto giorni per vedere il relitto adagiato sul fondo oceanico.