AGI - Il 12 giugno del 1897, Karl Elsener brevetta il Coltello dell’ufficiale, che diventerà poi noto come coltellino svizzero. Karl Elsener, originario del Cantone di Svitto, nella Svizzera centrale, che divenne in seguito proprietario dell’attuale coltelleria Victorinox, ideò il coltellino per consentire, ai soldati, di mangiare e per smontare il fucile. Nel corso della sua esistenza l’oggetto è stato rielaborato più volte.
Il coltellino svizzero, o più precisamente coltello dell’esercito svizzero, che oggi compie la bellezza di 126 anni, è un utile strumento multifunzione. Nel 1891, Karl Elsener, iniziò a rifornire l’esercito svizzero di coltelli fabbricati in Svizzera, e non in Germania come avveniva prima. L’originale aveva il manico in legno, ed era dotato di una lama, un cacciavite, un apribottiglie e un punteruolo.
In seguito, nel 1897, Elsener sviluppò una versione più piccola del coltello dalla lama ripiegabile, dotata di uno speciale meccanismo a molla che permetteva a più utensili di essere contenuti in un manico di ridotte dimensioni. Gli attrezzi comprendevano stuzzicadenti, forbici, pinzette, apribottiglie e cacciaviti, ripiegati all’interno del manico e poi estratti all’uso. Negli ultimi modelli sono addirittura comparsi strumenti come i puntatori laser per le lavagne luminose e le memorie USB.
Il tradizionale colore rosso del manico, invece, sembra essere stato scelto per due distinte ragioni. La prima di natura pratica, la colorazione rende, infatti, il coltellino facilmente visibile qualora cadesse nella neve; la seconda di matrice patriottica, in quanto la scelta del colore richiama e omaggia, assieme alla croce bianca, la bandiera svizzera.
Esistono due produttori di coltellini svizzeri, Victorinox e Wenger, che riforniscono l’esercito svizzero con circa 50 000 esemplari all’anno, circa 25 000 a testa. Il grosso della produzione, ben 7 milioni di pezzi all’anno, è dedicata all’esportazione, soprattutto negli Stati Uniti.