AGI - In Francia è stato battezzato "l'eroe con lo zaino" il ragazzo che ieri nel parco dell'orrore ad Annecy ha messo in fuga l'aggressore, colpendolo ripetutamente col suo zaino, evitando un bilancio ben più grave dei 6 feriti col coltello, di cui quattro bambini. Il giorno dopo l'attacco che ha sconvolto il Paese, i media d'Oltralpe rilanciano la testimonianza di Henri d'Anselme, studente cattolico di 24 anni, impegnato in un tour delle cattedrali di Francia della durata di 9 mesi, e che proprio in quei terribili minuti transitava per il parco del quartiere Paquier ad Annecy, in Alta Savoia, al confine con la Svizzera.
Nel pomeriggio è previsto un incontro con Emmanuel e Brigitte Macron, a Grenoble per far visita alle vittime dell'attacco, e dopo Henri riprenderà la strada. "In questo mio percorso ho incrociato il sentiero del sangue. Ho agito come ogni francese dovrebbe agire. Ho seguito il mio istinto, ho cercato di proteggere questi bambini", ha detto all'emittente BfmTv d'Anselme.
Lo studente ha raccontato di aver pensato inizialmente a una rapina a mano armata, ma ha poi capito che si trattava dell'assalto di un folle quando l'aggressore ha colpito i bambini nell'area giochi. "In quel momento uno stacca il cervello e agisce d'istinto, come un animale. Per me era impossibile assistere senza reagire. Molte altre persone l'hanno rincorso, hanno cercato di spaventarlo. Altre invece si sono subito occupate dei bambini", ha proseguito il ragazzo, che al momento dei fatti aveva uno zaino da trekking in spalla e un altro in mano, col quale ha colpito Abdalmasih H., il 31enne richiedente asilo siriano, cristiano d'Oriente, residente in Svezia da 10 anni e padre di una bambina.
Il coraggio di Henri è stato molto commentato sui social ed elogiato dalle istituzioni, anche se lui ha rifiutato il termine di "eroe", preferendo spiegare il suo gesto come uno slancio di solidarietà tra persone che spinge all'azione. "Ho immagini terribili nella testa. Certo ho temuto per la mia vita, ma ho avuto soprattutto paura per quella degli altri. Ora penso alle vittime, spero che stiano bene e che se la cavino", ha dichiarato a Cnews. "Se c'è una lezione da trarre dalla mia azione, sarebbe quella di dire alla gente che tutto è possibile, dal momento in cui smettiamo di voler essere passivi di fronte a tali attacchi", ha concluso d'Anselme.
Un video ripreso dai passanti, diffuso sui media e sui social, ha documentato tutte le fasi della reazione coraggiosa di d'Anselme, e da subito i giornalisti si sono interrogati sulla sua identità. L'aggressore ha cercato di colpirlo ma il ragazzo ha schivato il colpo col suo zainetto in mano, per poi rincorrerlo e bloccarlo mentre tentava di entrare nuovamente nell'area giochi dove aveva già accoltellato un piccolo in un passeggino. In un secondo filmato si vede che il giovane uomo appoggia per terra lo zaino più ingombrante per rincorrere più facilmente l'assalitore.
Quattro minuti dopo la segnalazione, Abdelmasih H. è stato fermato dai poliziotti nel parco. Poche ore dopo il fatto, "l'eroe dello zaino" si è espresso su Facebook, Instagram e TikTok, pagine in cui documenta il suo pellegrinaggio delle cattedrali cominciato due mesi fa. "Unione di preghiera immediata per le vittime dell'attentato di Annecy", ha scritto il ragazzo, cattolico praticante di una famiglia numerosa, per poi precisare di essersi recato in prefettura per "le deposizioni dei testimoni" e chiedere di "pregare per i bambini. Io sto bene".
Henri ha iniziato il suo tour partendo dall'abbazia di Sainte-Madeleine du Barroux, vicino a Carpentras, prima di proseguire per Avignone, Arles, Montpellier, Monaco e salire ad Annecy attraverso le Alpi meridionali. Il giovane è laureato in filosofia presso la libera facoltà di filosofia e psicologia di Parigi (IPC). "Ho sempre avuto il gusto di camminare e associarlo alle cattedrali è in un certo senso fare un grande pellegrinaggio", aveva spiegato ai media cattolici all'inizio di aprile, riferendosi al suo viaggio come "un viaggio personale e anche spirituale".