AGI - Il servizio Deliveroo, che raggiunge ormai quasi 40 milioni di italiani in 1.500 città dov’è presente, è da poche settimane sbarcato a Venezia. Con i “walker” anziché con i “rider”, visto il contesto peculiare della città, tuttavia proprio una pizzeria dell’entroterra lagunare, Il Giardinetto di Mira, sul Brenta, ha invece dato il suo stop a JustEat, piattaforma di consegne a domicilio.
Il motivo? Semplice: la titolare, Chiara Valentini, non vuole che pizze e piatti figurino ”nel mezzo d’un catalogo che si sfoglia per noia”. Tema che il suo locale “sia una cena o un clic tra tanti”, anonima, indistinta. Un po’ gli stessi motivi per cui al Giardinetto s’accettano solo prenotazioni telefoniche o di persona e “non per mail o messaggi” Whatsapp o Sms. La pizzeria ha anche messo al bando le ordinazioni con palmare elettronico, preferendogli la più tradizionale carta e penna.
La logica, per Chiara Valentini è inoppugnabile: “La pizza è solo un mezzo per creare e comunicare qualcosa di più grande. Uno dei più conviviali per farlo; come lo sono un bicchiere di vino sincero o un buon caffè nero”, vincendo al tempo stesso l“a pigrizia per andarsi a prendere qualcosa che davvero si vuole”. Imprenditoria vecchio stile, “romantica” la definiscono i detrattori, sostenitori dell’hi-tech.
Nel raccontare la notizia, però il Gambero Rosso – raffinata rivista dei buongustai – non manca di far notare che Il Giardinetto non va solo controcorrente ma fa esattamente “tutto il contrario di quel che succede dall’altra parte del mondo, dove le logiche del profitto e l’avanguardia tecnologica cambiano l’ordine degli addendi. E anche il risultato”.
E porta l’esempio di Domino’s Pizza, catena che in Italia ha avuto scarso successo, che già il 25 agosto del 2016, in partnership con SkyDrop, ha lanciato “nel cielo di Auckland, in Nuova Zelanda, il primo delivery a bordo di un drone”, evento definito “epocale” in quanto “offre una consegna rapida e sicura in varie zone e ciò significa più clienti”.