AGI - Poche ore dopo l'ultimo attacco russo su Kiev, che ha ucciso tre civili tra cui un bambino, il presidente Volodymyr Zelensky è arrivato in Moldavia dove, alla presenza di oltre 40 capi di Stato e governo europei, ha intensificato il pressing sull'adesione del suo Paese alla Nato, in vista del vertice dell'Alleanza a Vilnius, l'11 e 12 luglio.
Zelensky è stato il primo ad arrivare in gran segreto a Chisinau, a pochi chilometri dal confine ucraino, per partecipare al secondo summit della Comunità politica europea (Epc), la piattaforma che riunisce 47 Paesi europei di cui 27 Stati membri. L'Ucraina vede l'adesione all'Alleanza come il fondamento della sua futura difesa e sicurezza, ma i Paesi membri sono divisi su come e quando potrebbe avvenire e se offrire garanzie di sicurezza bilaterali a Kiev sia un possibile passo verso l'adesione.
"L'Ucraina è pronta per entrare nella Nato quando anche la Nato sarà pronta ad accoglierci", ha dichiarato Zelensky, avvertendo che Kiev attende una decisione "chiara" sul suo futuro nella Nato, quando i leader dell'Alleanza si incontreranno il mese prossimo. "In autunno, è necessaria una decisione chiara e positiva sulla nostra adesione all'Ue", ha poi aggiunto, "e ci stiamo anche preparando per un vertice, che guiderà il mondo ad attuare congiuntamente la formula di pace".
Kiev ha proposto di tenere una conferenza di pace senza la partecipazione russa, quest'estate, per discutere il suo piano in 10 punti che tra le altre cose prevede un completo ritiro delle truppe di Mosca. "Ci stiamo lavorando ma non abbiamo una data, perche' vogliamo coinvolgere più Paesi possibile", ha spiegato il leader di Kiev. "Non possiamo tollerare conflitti congelati o caldi nel nostro Continente", ha tuonato Zelensky riferendosi non solo al suo Paese ma anche alla Moldavia, che nella regione separatista della Transnistria vede stazionati militari russi.
"Quando non ci sono garanzie di sicurezza, ci sono solo garanzie di guerra", ha ammonito, lanciando un appello affinche' "ogni Paese europeo confinante con la Russia diventi membro dell'Ue e della Nato. Noi vediamo cosa sta accadendo in Bielorussia o in Georgia". Sono attualmente in corso discussioni tra gli alleati occidentali su quale forma potrebbero assumere le garanzie di sicurezza per l'Ucraina. Secondo il Financial Times, l'idea sarebbe quella di delineare impegni di sicurezza bilaterali presi dai singoli Paesi, e poi organizzarne altri nel quadro di organismi multilaterali, anche al di fuori della Nato. Francia, Stati Uniti e Germania sono stati in precedenza caute nel fornire un calendario per l'adesione dell'Ucraina alla Nato, cosa che il Regno Unito, la Polonia e gli Stati baltici hanno chiesto più apertamente.
Nella giornata di mercoledì, però, dalla conferenza Globsec di Bratislava il presidente francese, Emmanuel Macron, anche promotore del formato Epc, ha chiesto che a Kiev venga concesso un "percorso" di adesione alla Nato il mese prossimo a Vilnius; una richiesta che è stata letta come un potenziale cambio di passo della Francia.
Cautela sull'adesione è stata espressa dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che dal summit moldavo ha rimandato la questione al vertice in Lituania, pur ribadendo la condizione della "politica delle porte aperte della Nato" e l'impegno a "360 gradi e finché sarà necessario" a sostegno di Kiev. Dal canto suo Zelensky, in un'affollata e inaspettata conferenza stampa al termine del vertice Epc ha chiarito che per l'Ucraina "non ci sono garanzie di sicurezza fuori dalla Nato".
In una Chisinau blindata per il primo vertice internazionale mai organizzato dalla Moldavia e dopo il 18esimo raid aereo russo sulla capitale ucraina negli ultimi 31 giorni, Zelensky ha anche ribadito la richiesta agli alleati di formare una "coalizione Patriot e jet da combattimento", in grado di difendere i cieli ucraini.
"Abbiamo bisogno di jet da combattimento avanzati e di sistemi anti-missile Patriot, che hanno dimostrato come operano nell'abbattere ogni missile russo; la protezione dell'Ucraina e' anche quella di tutto il continente europeo", ha concluso nel giorno in cui Mosca ha denunciato un tentativo di invasione di Kiev nella regione di Belgorod. (