AGI - Si stima, secondo una nuova serie di quattro documenti pubblicati su The Lancet, che un milione di nati morti e di morti neonatali potrebbero essere evitati ogni anno implementando interventi a basso costo per la gravidanza nei Paesi a basso e medio reddito. Otto interventi di provata efficacia, a basso costo e facilmente attuabili, rivolti alle donne in gravidanza di ottantuno Paesi a basso e medio reddito (LMIC), potrebbero prevenire, secondo le stime, 566.000 nati morti e 5,2 milioni di bambini all’anno che nascono pretermine o piccoli per l’età gestazionale.
Inoltre, gli otto interventi che includono integratori multipli di micronutrienti, integratori energetici di proteine bilanciate, aspirina, trattamento della sifilide, educazione alla disassuefazione dal fumo, prevenzione della malaria in gravidanza, trattamento della batteriuria asintomatica, progesterone somministrato per via vaginale, insieme a due interventi di comprovata efficacia che possono ridurre le complicazioni delle nascite pretermine, come i corticosteroidi prenatali e il clampaggio ritardato del cordone ombelicale, hanno il potenziale di prevenire 476.000 morti neonatali. La stima del costo dell’implementazione di questi interventi a 1,1 miliardi di dollari nel 2030.
Nell’analisi sui neonati piccoli e vulnerabili, riportata su The Lancet, si stima che, dei 135 milioni di bambini nati vivi nel 2020, uno su quattro (35,3 milioni) è nato pretermine o piccolo per l’età gestazionale e alcuni con basso peso alla nascita. Lo studio riunisce questo gruppo sotto un nuovo termine: piccoli neonati vulnerabili (SVN). Questi bambini sono nati in tutti i Paesi, la maggior parte nell’Africa subsahariana e nell’Asia meridionale.
Gli autori evidenziano che, in ogni regione, i progressi nella riduzione delle nascite pretermine e del basso peso alla nascita sono piatti e non in linea con gli obiettivi: l’obiettivo nutrizionale globale prevede una riduzione del 30% dei neonati con basso peso alla nascita entro il 2030 rispetto al 2012, ma il tasso di riduzione annuale stimato è solo dello 0,59%.
Secondo le stime, sarebbe possibile prevenire circa il 32% dei nati morti, il 20% delle morti neonatali e il 18% di tutte le nascite dei piccoli neonati vulnerabili (SVN), in quei Paesi.
“Nonostante i numerosi impegni e obiettivi globali volti a ridurre gli esiti di SVN dal 1990, un bambino su quattro nel mondo nasce o troppo piccolo o troppo presto” ha affermato il Prof. Per Ashorn, dell’Università di Tampere, Finlandia e autore principale. “La nostra analisi – ha concluso Ashorn -suggerisce che abbiamo già le conoscenze per invertire l’attuale tendenza”.