AGI - Domenica cruciale appuntamento con le elezioni legislative in Thailandia, in cui 52 milioni di aventi diritto, in particolare la giovane generazione, mossi da un'aspirazione al cambiamento democratico potrebbero estromettere l'establishment militare conservatore al potere dal golpe del 2014, responsabile di repressione delle proteste e di modifiche alla Costituzione.
Gli elettori sono chiamati a rinnovare i 500 seggi del Parlamento nazionale, con un voto che inoltre potrebbe vedere il ritorno al governo della dinastia politica più famosa della Thailandia e del suo patriarca in esilio Thaksin Shinawatra, la cui figlia Paetongtarn è una delle principali candidate dell'opposizione a primo ministro.
I sondaggi suggeriscono ampiamente che l'opposizione, guidata da Pheu Thai, il partito di Shinawatra, e Move Forward, un partito liberale orientato ai giovani che ha messo in dubbio il potere travolgente della monarchia thailandese, domineranno le urne.
Il timore per analisti e diplomatici non è tanto la giornata elettorale del 14 maggio quanto l'incertezza che regna sul post votazioni, con secondo alcuni l'ombra di un nuovo golpe dei militari indisponibili a cedere il potere in caso di sconfitta, anche se questi hanno dato rassicurazioni in merito.
I leader sia di Pheu Thai che di Move Forward si sono espressi come "voci di rinnovamento": entrambi hanno promesso pubblicamente di non formare una coalizione con nessun leader coinvolto nell'ultimo colpo di stato, inclusi il premier Prayuth Chan-ocha e il vice primo ministro Prawit Wongsuwon, ma anche di modificare il sistema elettorale in caso di vittoria. L'altra incognita riguarda il rischio di brogli elettorali, che si è intensificato negli ultimi giorni. Brogli che si sono già verificati alle elezioni del 2019, le prime dopo un colpo di stato del 2014, "fortemente inclinate" verso il governo al potere guidato dal premier.
Prayuth, un generale dell'esercito in pensione dalla linea dura conservatrice, è già sopravvissuto l'anno scorso a un ricorso in tribunale in cui si accusava di aver violato il limite di otto anni del mandato da primo ministro. Mentre è "comprensibile che alcune persone possano pensare che abbia oltrepassato il termine, non ci sono molti che sono contro di me", ha detto l'ex militare in una recente intervista televisiva.
Ora i critici avvertono che questo potrebbe trovare nuovamente il modo di manipolare i risultati a proprio favore. I militari, che si sono dati il potere di nominare i 250 membri del Senato, stanno già andando alle urne con espresso vantaggio. Il Parlamento selezionerà il primo ministro in una sessione congiunta del Senato e della Camera dei Rappresentanti, ma i senatori, che includono il fratello di Prayuth e stretti collaboratori, dovrebbero fornire un sostegno schiacciante ai militari, come hanno fatto nel 2019. Ciò significa che l'opposizione ha bisogno di 500 membri alla Camera dei rappresentanti per avere una possibilità di formare un governo. L'emergere di Paetongtarn Shinawatra, la figlia di Thaksin, ha rinvigorito la base della famiglia nel Nord rurale, ma ha anche instillato il sospetto che potesse essere un canale per il ritorno di Thaksin, accusato di corruzione in Thailandia e da anni in esilio all'estero. In effetti l'ex premier Thaksin ha annunciato nei giorni scorsi il suo prossimo ritorno in patria prima del compleanno a metà luglio, motivato dal desiderio di stare accanto ai suoi nipoti.
"Sono passati quasi 17 anni da quando sono stato separato dalla mia famiglia. Sono già vecchio", ha scritto martedi' in un tweet il carismatico miliardario delle telecomunicazioni, 73enne, rimasto al potere per cinque anni fino a un colpo di Stato messo a segno nel 2006.
Paetongtarn, 36 anni, che ha partorito di recente, ha poca esperienza politica e la prospettiva che diventi primo ministro sta provocando "una reazione profondamente avversa tra i conservatori", ha valutato Kasit Piromya, ex ministro degli Esteri critico sia di Prayuth che di Thaksin. La crescente popolarità di Pita Limjaroenrat, il leader carismatico di Move Forward che ha attirato folle enormi negli ultimi giorni, ha anche innervosito l'establishment conservatore, che è fermamente fedele alla monarchia. I partiti si sono già accusati a vicenda di compravendita di voti e la Commissione elettorale, nominata da legislatori filo-militari, ha cambiato il formato delle schede in modo che, secondo gli attivisti, creeranno confusione per gli elettori.
Le accuse di irregolarità al voto si sono diffuse durante il fine settimana quando sono iniziate le votazioni anticipate e, lunedì scorso, un hashtag che metteva in dubbio lo scopo della commissione è stato tra gli argomenti di maggiore tendenza sui social media thailandesi. "Al momento, quello che abbiamo è l'opposizione più forte", ha detto il vice leader di Move Forward Sirikanya Tansakul.
Se i due partiti vincessero con i margini previsti, sarebbe "vergognoso" per i senatori prevalere sulla volontà del popolo, ha aggiunto. "Insieme, possiamo mandare a casa i capi militari, molto presto. Non credo che avranno più alcun ruolo da svolgere nella politica thailandese", ha ancora detto Sirikanya.
Nel 2019, la commissione elettorale aveva impiegato più di sei settimane per pubblicare i risultati finali, tabulando i voti utilizzando una formula complessa criticata dai leader dell'opposizione. Il risultato finale, che si è discostato dai risultati preliminari, ha mostrato che Pheu Thai aveva vinto il maggior numero di seggi ma non aveva raggiunto la maggioranza necessaria per governare. Ancora una volta i sondaggi mostrano Pheu Thai sulla buona strada per la vittoria.
La famiglia Shinawatra ha proposto la figlia minore di Thaksin, Paetongtarn, a guidare la campagna, cosa che ha fatto anche nelle ultime fasi della gravidanza, suscitando ammirazione e simpatia, in particolare quando ha diffuso le immagini di lei neo mamma col suo piccolo nato il 1 maggio nell'incubatrice. La sua campagna è stata intelligente e ben commercializzata, facendo una serie di offerte allettanti all'elettorato, da un sostanziale aumento del salario minimo, alla promessa di un portafoglio digitale circa 300 dollari per ogni adulto da spendere in loco.
Tuttavia alcuni osservatori ritengono che la crescente popolarità di Move Forward possa erodere i voti di Pheu Thai, sebbene il sostegno del partito più giovane sia diffuso in tutto il Paese, piuttosto che in alcune aree. "Penso che dopo otto anni la gente voglia una politica migliore, soluzioni migliori per il Paese piuttosto che semplici colpi di stato. Sta cercando politiche che aiutino le loro vite", ha detto Paetongtarn alla Bbc.
A questa nuova tornata elettorale i gruppi pro-democrazia affermano di essere stati allarmati dal numero di irregolarità segnalate durante il voto anticipato, comprese schede incomplete e con etichette errate. Martedì scorso, il presidente della commissione elettorale Itthiporn Boonprakong ha riconosciuto che ci sono stati errori, ma ha detto che sarebbero stati rettificati, respingendo le accuse secondo cui la commissione aveva intenzione di minare il processo elettorale.
Molti giovani attivisti che hanno marciato per la democrazia nel 2020 e nel 2021 si sono uniti a una coalizione, organizzata sotto la bandiera "Proteggi il nostro voto", per reclutare 100 mila osservatori di sondaggi indipendenti. "Queste non saranno elezioni semplici. La domanda è quanto possono andare storto? Beh, non lo sappiamo", ha prospettato Thitinan Pongsudhirak, professore di scienze politiche alla Chulalongkorn University di Bangkok. "L'esercito è stato criticato negli ultimi anni per la sua gestione della pandemia di coronavirus e per la debole crescita economica del paese. Gli elettori vogliono il cambiamento", ha affermato Paul Chambers, esperto di relazioni civili-militari presso la Naresuan University nel Nord della Thailandia.
A seconda di quanto la volontà del popolo viene "sovvertita", potrebbero esserci disordini, ha anticipato Pongsudhirak. Nel 2020, quando la Corte costituzionale ha sciolto una precedente incarnazione del partito Move Forward, decine di migliaia di manifestanti hanno invaso le strade di Bangkok chiedendo riforme democratiche, ma il governo militare aveva reagito con idranti e arresti di massa. "Se il risultato verrà da elezioni libere ed eque, la gente lo accetterà, ma se c'è un inganno, spetterà alle persone rispondere", ha concluso Patsaravalee Thanakijvibulphol, studente attivista pro-democrazia che era tra gli arrestati dalle autorità durante le proteste del 2020.