AGI - Orrore in Kenya. Le autopsie sui cadaveri trovati in fosse comuni legate a un culto religioso hanno rivelato che ai corpi mancavano alcuni organi sollevando il sospetto che siano stati strappati dopo il decesso. Per questo motivo, riferisce the Guardian, gli investigatori hanno deciso di procedere a una nuova serie di esumazioni. Non si esclude nemmeno la pista del traffico di organi.
Risale allo scorso mese la macabra scoperta: sono state rinvenute fosse comuni vicino alla città costiera di Malindi, sull'Oceano Indiano, sconvolgendo così il Paese a maggioranza cristiana, profondamente religioso, in quello che è stato definito il "massacro della foresta di Shakahola".
La polizia ritiene che la maggior parte dei corpi appartenga ai seguaci del sedicente pastore Paul Nthenge Mackenzie, accusato di aver ordinato loro di morire di fame "per incontrare Gesù".
Mentre la fame sembra essere la principale causa di morte, il capo patologo del governo, il dottor Johansen Oduor ha riferito che alcune delle vittime - compresi i bambini - sono state strangolate, picchiate o soffocate.
"I rapporti dell'autopsia hanno stabilito la mancanza di organi in alcuni dei corpi delle vittime che sono stati riesumati", ha dichiarato l'ispettore capo Martin Munene in una dichiarazione depositata presso un tribunale di Nairobi.
Si "ritiene che il commercio di organi umani sia stato ben coordinato coinvolgendo diversi attori", ha detto, senza fornire dettagli sul presunto traffico.
Munene ha però sottolineato che Ezekiel Odero, un televangelista arrestato il mese scorso in relazione allo stesso caso e a cui è stata concessa la libertà su cauzione, ha ricevuto "enormi transazioni in contanti", presumibilmente dai seguaci di Mackenzie che hanno venduto le loro proprietà su ordine del leader del culto.
Il tribunale di Nairobi ha ordinato alle autorità di congelare per 30 giorni più di 20 conti bancari appartenenti a Odero.
Finora sono stati confermate 112 morti, ha dichiarato il ministro degli Interni Kithure Kindiki, dopo essere arrivato a Malindi per supervisionare la ripresa delle esumazioni. "Gli sforzi di ricerca e salvataggio delle persone sospettate di essersi rintanate nei boschetti e nei cespugli sono proseguiti", ha aggiunto.
Mackenzie si è costituito il 14 aprile dopo che la polizia, in seguito a una soffiata, è entrata per la prima volta nella foresta di Shakahola, dove sono state trovate 30 fosse comuni. I procuratori hanno chiesto di trattenerlo per altri 90 giorni fino al completamento delle indagini e il magistrato Yusuf Shikanda si pronuncerà sulla richiesta mercoledì prossimo.