AGI - In Malawi i bambini che portano capelli rasta potranno tornare sui banchi delle scuole pubbliche senza essere discriminati o esclusi per questa usanza. Lo ha deciso un'alta Corte con sede a Zomba, pronunciandosi su una denuncia sporta da due bambini rastafari a cui era stata rifiutata l'ammissione alle scuole pubbliche nel 2016 e nel 2010.
In realtà il caso è stato presentato da tre organizzazioni per i diritti umani per conto della comunità rastafariana del Paese. La causa legale prolungata è stata la conseguenza diretta del fallimento dei colloqui tra la comunità rastafariana in Malawi e il procuratore generale del Paese per risolvere l'annosa questione. Alla fine il giudice Zione Ntaba ha stabilito che vietare ai bambini con i 'dreadlocks' di frequentare la scuola rappresenta una violazione del loro diritto all'istruzione. "Il Ministero dell'Istruzione dovrebbe rilasciare una dichiarazione per consentire a tutti i bambini della comunità rastafariana con i dreadlocks di essere ammessi in classe.
2La circolare dovrebbe essere diffusa entro il 30 giugno", ha ordinato il giudice Ntaba. I due studenti in questione erano tuttavia riusciti a frequentare la scuola dopo aver ottenuto un'ingiunzione del tribunale, ma il loro caso e quello di tutti i bambini della comunità rastafariana andavano risolti legalmente. La minoranza dei rastafariani subisce tradizionalmente discriminazioni in Malawi e le scuole richiedono ai propri studenti rastafari di tagliare i loro dreadlocks. Secondo il Ministero dell'Educazione malawiano, tali misure sono necessarie per assicurare una corretta igiene degli alunni e la pulizia della scuola. Già nel gennaio 2020, un giudice dell'Alta Corte del Malawi aveva ordinato alle 7 mila scuole gestite dal governo di ammettere "tutti i bambini di religione rastafari che portano i dreadlocks".