Geoffrey Hinton, considerato il 'padrino dell'intelligenza artificiale', ha lasciato Google lanciando l'allarme sui "profondi rischi per la societa' e l'umanita'" a causa del "diluvio di informazioni false".
La concorrenza tra giganti della tecnologia sta spingendo le aziende a diffondere nuove tecnologie di intelligenza artificiale a velocità pericolose, rischiando posti di lavoro e diffondendo disinformazione, ha denunciato lo scienziato informatico al New York Times.
Hinton è stato un pioniere dell'intelligenza artificiale dando vita ad una tecnologia che è stata alla base dei sistemi che ne hanno consentito lo sviluppo, lo scorso lunedì ha unito la sua voce al crescente coro di quanti affermano che “quelle aziende stanno andando incontro al pericolo” con la loro aggressiva campagna per creare prodotti basati sull'intelligenza artificiale generativa, la stessa tecnologia che alimenta i popolari canali di conversazione e scrittura come ChatGPT.
Non solo, Hinton ha anche dichiarato di aver lasciato il suo lavoro in Google, dove ha lavorato per più di un decennio ed è diventato una delle voci più rispettate nel settore, quindi ora è libero di parlare circa i rischi dell'IA e rammaricarsi del per ciò che ha perseguito nel corso di una vita di lavoro.
Poi nel corso di un’intervista ha aggiunto: "Mi consolo con la solita scusa: se non l'avessi fatto io, l'avrebbe fatto qualcun altro” anche se subito dopo ha sottolineato: “È difficile vedere come poter impedire a soggetti cattivi di usare l’IA per cose non positive”.
Tra le cose non positive che Hinton vede nello sviluppo della intelligenza artificiale c’è la perdita di posti di lavoro o l’essere strumento di disinformazione, sostanzialmente un rischio per l’umanità.
Con Hinton ci sono già mille leader tecnologici e ricercatori nello stesso campo mentre 19 dirigenti attuali ed ex dell'Association for the Advancement of Artificial Intelligence, una società accademica con alle spalle un’attività quarantennale, hanno sottoscritto una lettera che ammonisce sui rischi di questa tecnologia.
Hinton non aveva mai voluto esprimersi prima d’ora dicendo che non avrebbe criticato pubblicamente Google o altre società fino al momento in cui non avrebbe lasciato il suo lavoro.
Il mese scorso s’è dimesso e così giovedì ha parlato al telefono con Sundar Pichai, l'amministratore delegato della società madre di Google, Alphabet, ma si è rifiutato di render noti i dettagli della sua conversazione con lui.
Nel 2012, il dottor Hinton e due dei suoi studenti a Toronto, Ilya Sutskever e Alex Krishevsky, racconta il quotidiano newyorkese, “hanno costruito una rete neurale in grado di analizzare migliaia di foto e imparare a identificare oggetti comuni, come fiori, cani e automobili” tant’è che Google ha speso 44 milioni di dollari “per acquisire una società fondata da Hinton e dai suoi due studenti” e quel loro sistema “ha portato alla creazione di tecnologie sempre più potenti”, inclusi nuovi chatbot come Chat Gpt e Google Bard. Poi nel 2018 Hinton e altri due suoi antichi collaboratori hanno ricevuto il Premio Turing, definito anche come "il Premio Nobel dell'informatica", per il lavoro sulle reti neurali.
Ora il ripensamento pubblico sulle possibili sorti magnifiche e progressive dell’intelligenza artificiale.