AGI - La controffensiva che le forze armate ucraine stanno programmando per liberare i territori occupati dalla Russia prevede anche la liberazione della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. Lo ha detto in un'intervista all'emittente pubblica finlandese Yle il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky.
Uno degli obiettivi di questa controffensiva, per la quale il ministro della Difesa di Kiev ha detto che i militari ucraini sono quasi pronti, è proprio quello di riprendere il controllo della penisola sul Mar Nero.
Ma, ha aggiunto, per riuscirci è sempre più necessario il sostegno degli alleati occidentali. Secondo Zelensky, le truppe russe perdono ogni giorno motivazione e al tempo stesso temono le conseguenze della loro ritirata.
Anche se il presidente ucraino non ha ovviamente voluto fornire dettagli sui tempi in cui la controffensiva verrà effettivamente lanciata, secondo Yle le analisi concordano sul fatto che non sarà prima della fine della primavera o all'inizio dell'estate.
I segnali della volontà di Kiev di puntare alla Crimea si sono fatti più frequenti negli ultimi tempi, si ricorda in un articolo dell'agenzia ucraina Unian. In particolare, il colonnello delle forze armate ucraine Petro Chernyk, ha recentemente affermato che liberare la Crimea è ora molto più facile che attraversare la linea di demarcazione tracciata il 24 febbraio dello scorso anno, con l'inizio dell'invasione ma richiede missili a lungo raggio e una buona aviazione.
Secondo l'esperto militare Roman Svitan, citato da Unian, le forze armate ucraine possano liberare la Crimea dagli occupanti entro l'autunno di quest'anno se dispongono delle forze e dei mezzi necessari.
Incendio in un deposito di carburante attaccato da un drone nel porto di Sebastopoli
Un incendio è divampato in un deposito di petrolio a Sebastopoli. Secondo quanto riferiscono le autorità locali, le fiamme sono state provocate dall'attacco di un drone.
Il deposito in fiamme si trova nel porto di Sebastopoli, la base della Flotta russa del Mar Nero nella penisola della Crimea, la cui annessione alla Federazione risale al 2014.
"Secondo i dati preliminari, l'incendio è stato causato dall'impatto di un drone", ha dichiarato Mikhail Razvozhaev, governatore di Sebastopoli. L'incendio, esteso su un'area di quasi 1.000 metri quadrati, è stato spento dai servizi di emergenza.
Le fiamme hanno bruciato il carburante contenuto in quattro serbatoi, ma non hanno causato feriti né rappresentato un pericolo per le infrastrutture civili della zona. Inoltre, il governatore ha sottolineato che l'incidente non influirà sulle forniture di carburante alla città.
Negli ultimi mesi, le autorità russe hanno riferito di numerosi attacchi ucraini nella penisola, per lo più con l'utilizzo di droni d'assalto. Per questo motivo, sia la Crimea che il porto di Sebastopoli hanno sospeso la parata militare del 9 maggio, che ogni anno celebra la Giornata della Vittoria sulla Germania nazista.
Nei giorni scorsi, il Servizio di sicurezza federale ha dichiarato di aver sventato un attacco dinamitardo all'ospedale navale della capitale della penisola, Simferopol.
In vista della prevista controffensiva ucraina, il leader della Crimea Sergey Axyonov ha ordinato la costruzione di una linea difensiva fortificata tra la penisola e il resto dell'Ucraina.
Medvedev: distruzione e sconfitta di Kiev è l'unica risposta
L'unica risposta russa al piano di una controffensiva ucraina può essere "la distruzione di massa del personale e delle attrezzature militari impegnate dal regime nazista nella controffensiva, infliggendo loro la massima sconfitta militare", e di conseguenza "la sconfitta completa del nemico e il rovesciamento definitivo del regime nazista di Kiev con la sua completa smilitarizzazione su tutto il territorio dell'Ucraina", ha risposto l'ex presidente russo, attuale vice capo del Consiglio di sicurezza della Federazione, Dmitry Medvedev.
Con un post sul suo profilo Telegram, Medvedev risponde alle sempre più frequenti dichiarazioni ucraine sull'imminenza di una controffensiva volta a riconquistare i territori occupati dall'inizio della guerra ma anche prima, come la Crimea.
La terza minaccia di Medvedev, oltre a "distruzione" e "sconfitta", e' "l'attuazione di atti di rappresaglia contro le figure chiave del regime nazista, indipendentemente dalla loro ubicazione e senza limiti di tempo".