AGI - L'Etiopia fa nuovi passi avanti verso la riconciliazione e la pacificazione nazionale. Il premier Abiy Ahmed ha annunciato trattative con i ribelli Oromo. Da quando è salito al potere nel 2018, la sua regione di origine, l'Oromia, è stata investita da violenza e scontri. Le forze di sicurezza federali e locali stanno combattendo l'Esercito di Liberazione Oromo (Ola). I colloqui, secondo il premier, dovrebbero incominciare in questi giorni e la sede scelta per gli incontri sarà la Tanzania, un paese terzo, così come il mediatore tra le parti anche se Ahmed non ha specificato chi interpreterà questo ruolo.
"Il governo - ha detto il premier - e il popolo etiope hanno un disperato bisogno di questo negoziato". A dicembre dello scorso anno, sulla scia della firma della pace nel Tigray, negoziata a Pretoria in Sudafrica, i parlamentari dello stato regionale dell'Oromia avevano sollecitato Abiy ad aprire colloqui anche in questo stato regionale.
La pacificazione deve partire da Addis Abeba
Molti analisti ritengono, infatti, che l'Etiopia non possa andare avanti nel processo di riconciliazione nazionale senza la pace nella regione più popolosa, quella che circonda la capitale Addis Abeba. Lo stesso premier arriva da questa regione e la ribellione in Oromia rappresentava e rappresenta, uno schiaffo al suo ruolo politico nel paese.
Quando è arrivato al potere, cinque anni fa, alcuni ribelli Oromo avevano accettato la mano tesa di Abiy Ahmed, ma non l'Esercito di Liberazione Oromo, i cui ranghi, inoltre, si sono ingrossati proprio per questo rifiuto. Oggi sembra che le condizioni siano cambiate: secondo il quotidiano etiope Addis Standard, i ribelli avrebbero confermato i colloqui per la pacificazione.
Da tre anni tutta la regione dell'Oromia è segnata da aspri combattimenti tra le forze governative e la ribellione dell'Ola. Il presidente della regione, Shimeles Abdisa, ha più volte invitato alla riconciliazione e alla pace. Il comando dell'Ola, da parte sua, ha cautamente risposto che era pronto. "Davanti a questo rispettato Parlamento - ha detto Abdisa - a nome del nostro popolo e con grande rispetto, vorrei invitare i gruppi armati che operano nella nostra regione alla riconciliazione".
Una formula prudente. Shimeles Abdisa è vicino al primo ministro Ahmed di cui è stato capo di gabinetto nel 2019. Anche l'Esercito di Liberazione Oromo, a questa "chiamata" alla pacificazione, aveva, in passato, usato parole prudenti perché, a sua detta, il richiamo a percorrere "vie pacifiche" mancava della "chiarezza e della sfumatura necessarie per essere ottimisti", ricordando, però, di essere favorevole a un esito negoziato del conflitto.
Il nodo dell'Esercito di Liberazione
Dall'annuncio del premier Ahmed sembra, il condizionale è d'obbligo, che le prudenze siano state messe da parte, così da poter aprire un tavolo di trattativa, in Tanzania, a tutto tondo. Del resto il premier etiope, dopo la pace firmata con la regione del Tigray, ha necessità di proseguire nel cammino di riconciliazione anche per tornare a essere credibile a livello internazionale. Credibilità di cui ha bisogno, soprattutto, per riprendere le relazioni bilaterali con molti paesi, interrotte proprio a causa della guerra in Tigray, così come gli aiuti economici.
Rimane, tuttavia un nodo. L'Esercito di Liberazione Oromo è ancora "classificato" dal governo di Addis Abeba come "un'organizzazione terroristica", così come lo era il Fronte di liberazione del popolo del Tigray (Tplf). I colloqui in Tanzania dovranno essere in grado di sciogliere questo nodo affinché le trattive possano andare verso la firma della pace duratura. I colloqui di pace in Tigray, infatti, hanno avuto la svolta sperata quando il Tplf è stato tolto dalla "lista nera" delle formazioni terroristiche e a capo della regione del Tigray è stato nominato un anziano ribelle della regione del nord dell'Etiopia. Queste decisioni del governo di Addis Abeba hanno segnato passi importanti verso l'attuazione dell'accordo di pace che il movimento ribelle ha firmato con il governo etiope lo scorso novembre a Pretoria in Sudafrica.
"Il primo ministro Abiy Ahmed ha nominato Getachew Reda presidente a interim dell'amministrazione regionale del Tigray", ha fatto sapere l'ufficio del primo ministro attraverso Twitter. Gatechew Reda, consigliere del leader del Tplf, Debretsion Gebremichael, era in precedenza il portavoce del movimento. Il dato importante, tuttavia, è la cancellazione del Tplf dalla lista delle formazioni terroristiche, decisione che ha aperto la strada all'istituzione di un'amministrazione a interim nel Tigray a guida Tplf, come previsto dall'accordo di pace. Tutti gli osservatori auspicano che ciò possa avvenire anche nella regione dell'Oromia, togliendo così uno stigma per il premier etiope Abiy Ahmed ma, soprattutto, perché il paese continui e progredisca nel processo di riconciliazione del paese.