AGI - Una riunione tesa, come preannunciato, quella che ha visto la Russia assumere la presidenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, ha accusato gli Stati Uniti di "aver imboccato la strada della distruzione della globalizzazione" e di voler "imporre l'ordine del mondo, in contrasto con la Carta delle Nazioni Unite". "Gli Usa - ha aggiunto - stanno cercando di minare il multilateralismo nell'Indo-Pacifico".
"Ancora una volta, come negli anni della Guerra Fredda, abbiamo raggiunto un punto pericoloso, che potrebbe essere ancora più pericoloso - ha detto il capo della diplomazia russa - La perdita di fiducia nel multilateralismo sta aggravando la situazione, in cui l'aggressione finanziaria ed economica dell'Occidente sta distruggendo i benefici della globalizzazione, in cui Washington e i suoi alleati abbandonano la diplomazia e chiedono che le relazioni siano chiarite sul campo di battaglia".
"Accelerare la riforma del Consiglio di Sicurezza"
"Tutto questo avviene all'interno delle mura dell'Onu, un'organizzazione progettata per prevenire gli orrori della guerra. Le voci delle forze responsabili e razionali, gli appelli alla saggezza politica e al rilancio della cultura del dialogo vengono messi a tacere da chi ha adottato un percorso volto a minare i principi fondamentali che regolano la comunicazione tra gli Stati. Dobbiamo tutti tornare alle basi: l'impegno verso gli obiettivi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, in tutta la loro diversità e interdipendenza", ha affermato.
"Un autentico multilateralismo oggi richiede che le Nazioni Unite si adattino alla tendenza oggettiva verso la formazione di una struttura multipolare nelle relazioni internazionali", ha aggiunto Lavrov. "La riforma del Consiglio di Sicurezza deve essere accelerata ampliando la rappresentanza dei Paesi asiatici, africani e latinoamericani al suo interno. L'attuale estrema sovrarappresentazione dell'Occidente in questo principale organo delle Nazioni Unite mina il principio del multilateralismo", ha concluso il ministro degli Esteri di Mosca.
Il richiamo di Guterres
"L'invasione russa dell'Ucraina, in violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, sta causando enormi sofferenze e devastazioni nel Paese e nel mondo", aggiungendosi allo "shock economico globale" generato dalla pandemia di Covid-19, è stato invece il richiamo del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Il Rappresentante permanente dell'Unione Europea all'Onu, l'ambasciatore Olof Skoog, da parte sua ha sottolineato che "se alla Russia sta a cuore un multilateralismo reale, il primo passo è dimostrarlo". "Il 23 febbraio l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha ribadito la richiesta alla Russia di ritirare tutte le forze militari dal territorio dell'Ucraina in modo immediato, completo e senza condizioni", è un altro passaggio della dichiarazione letta da Skoog. Presenti gli altri ambasciatori europei, tra cui il Rappresentante permanente italiano, l'ambasciatore Maurizio Massari.
"Se la Russia vuole sinceramente rispettare il multilateralismo, deve rispettare le regole dell'ordine internazionale e mettere fine alle violazioni della Carta", ha ribadito il rappresentante di Parigi, l'ambasciatore Nicolas de Riviére, il quale ha accusato Mosca di "agire illegalmente" fin dal 2008. "La Russia - ha affermato - ha usato illegalmente la forza in Georgia nel 2008, in Crimea e nel Donbass nel 2014. E più di un anno fa in Ucraina". "La Russia - ha aggiunto - sta violando i principi cardine dell'ordine internazionale, la sovranità e l'integrità internazionale dell'Ucraina e la legge umanitaria e sta prendendo di mira in modo sistematico i civili, deportando bambini e dando vita a atrocità".
La sorella di Whelan al fianco dell'ambasciatrice Usa
Gli Stati Uniti hanno accusato pubblicamente la Russia di aver "violato i diritti umani e le libertà fondamentali". L'atto d'accusa è stato letto dal rappresentante permanente Usa alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, al cui fianco c'era Elizabeth Whelan, sorella di Paul Whelan, arrestato in Russia nel 2018 con l'accusa di spionaggio.
"Paul - ha dichiarato la sorella dell'americano arrestato - non ha commesso alcun crimine, ma un crimine è stato commesso nei suoi confronti". "Paul - ha aggiunto - era direttore di una azienda di security, aveva un lavoro che amava, aveva una casa che amava, una vita di speranza e di opportunità. Tutto questo gli è stato portato via dalla Russia, un Paese che si rivela nella sua cultura e tradizione di bugie".
"Oggi - aveva detto poco prima l'ambasciatrice Usa - discutiamo la difesa della Carta delle Nazioni Unite ma è impossibile ignorare l'elefante nella stanza: la Russia" che "ha violato di continuo i diritti umani universali e le libertà fondamentali sia fuori sia dentro i suoi confini".
"Questo - ha aggiunto - include l'arresto arbitrario di attivisti politici, giornalisti e leader dell'opposizione, e anche di cittadini americani". "Paul Whelan - ha ricordato - è detenuto in una colonia penale russa, semplicemente perché era nel posto sbagliato nel momento sbagliato. E adesso Evan Gershkovich (il giornalista del Wall Street Journal arrestato a Mosca il mese scorso; ndr), arrestato per aver fatto il suo lavoro di giornalista, come lo state facendo voi oggi qui".
Pechino chiede la fine delle sanzioni
La Cina ha chiesto al Consiglio di Sicurezza di "fermare immediatamente le sanzioni unilaterali" nei confronti della Russia. Il rappresentante di Pechino al Palazzo di Vetro, nel suo intervento durante la seduta, ha anche sostenuto che il presidente Xi Jinping è convinto che la "costruzione di una comunità con un futuro libero per l'umanità rappresenti una direzione fondamentale per affrontare le sfide e le difficoltà del mondo di oggi".