AGI - La Spagna si appresta a vivere un'ondata di caldo "eccezionale" per il mese di aprile, con temperature fino a 40 gradi in Andalusia, dove l'acqua scarseggia già, minacciando i raccolti.
A lanciare l'allerta è l'Agenzia meteorologica spagnola Aemet che attribuisce il caldo record a "una massa di aria calda e secca in provenienza dall'Africa che combinata a un forte soleggiamento, causerà temperature degne dell'estate ed eccezionalmente elevate per queste date".
La penisola iberica si riscalderà progressivamente a partire da domani, a cominciare dalla parte meridionale, con temperature oltre i 30 gradi, per toccare i 35 a Valencia e Murcia domani e proseguire mercoledì nella valle di Guadalquivir, il fiume che attraversa l'Andalusia, dove la colonnina di mercurio salirà' fino a 40 gradi. Proprio in Andalusia sono attese notti tropicali, quando le temperature non scenderanno sotto i 20 gradi, ma poi sono attese in nuovo calo alla fine della settimana grazie "all'ingresso di una massa d'aria umida e fresca proveniente" da Ovest. Un'ondata di caldo record fonte di preoccupazione in Spagna, che in alcune aree deve già fare i conti con un'eccezionale siccità che minaccia i raccolti.
L'Sos arriva in particolare dalla Catalogna, alle prese con una "corsa contro il tempo per non morire di sete", commentano i media locali. Il livello del serbatoio di Sau ha raggiunto il livello più basso di sempre, consentendo ai turisti di visitare la chiesa sommersa, quasi sempre inaccessibile.
Il rischio sempre più concreto per la popolazione della Catalogna è quello di "mancare di acqua potabile".
Nella regione dell'Est della Spagna, dove le precipitazioni sono deficitarie da quasi tre anni, le restrizioni vigenti nell'utilizzo dell'acqua potrebbero non bastare in vista dell'estate. Reportage dalla Catalogna documentano cartelli autostradali a Barcellona che indicano "Attenzione, rischio incendio elevato" e vegetazione totalmente secca. Il quotidiano El Pais ha confermato che l'Est della Spagna sta vivendo la sua peggior siccità dall'inizio dei rilievi meteorologici, nel 1905.
In realtà la Catalogna, che non riceve piogge significative da 32 mesi, è in situazione di massima allerta dallo scorso novembre. I serbatoi che forniscono acqua ai 7,7 milioni di abitanti della provincia autonoma sono solo al 26% della loro capacità. Quello di Sau, a un'ora di macchina da Barcellona, è diventato il simbolo di questa crisi. "È pieno solo al 6%, cosa mai vista dalla sua costruzione negli anni '60", ha detto Joan Riera, sindaco della vicina città di Vilanova de Sau. La situazione potrebbe peggiorare ulteriormente con l'eccezionale ondata di caldo che dovrebbe colpire la regione da domani, con oltre 35 gradi attesi.