AGI - Un drone che trasportava 17 chilogrammi di esplosivo è precipitato nella periferia di Mosca, lo riferisce il canale Telegram russo Baza ripreso dall'agenzia di stampa Tass. Il drone è stato trovato da una residente in un'area boschiva vicino a Noginsk nel pomeriggio del 23 aprile. La donna ha riferito alla polizia di aver trovato un grosso drone a 300 metri da casa sua. Il drone caduto era un UJ-22 Airborn di fabbricazione ucraina, lungo 3,5 metri. Sembra che abbia esaurito il carburante nel serbatoio.
All'interno del drone sono state trovate circa 30 bricchette, del peso di 570 grammi ciascuna, con all'interno dell'esplosivo. Si sospetta che il drone, caduto nei pressi di Noginsk, fosse caricato con cariche di C4. Gli artificieri hanno dovuto lavorare sul luogo dello schianto del drone per circa cinque ore. Non si sa ancora da dove sia stato lanciato.
Lavrov all'Onu, imbarazzo e tensioni
L'episodio è accaduto alla vigilia del viaggio negli Usa del ministro degli Esteri Russo Sergey Lavrov che parteciperà oggi alle sessioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Lavrov è arrivato a New York e oggi incontrerà il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. In precedenza, il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha affermato che la Russia ha accumulato parecchi argomenti di discussione.
Sarà un lunedì ad alta tensione e imbarazzo alle Nazioni Unite. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov è atteso presiedere la riunione del Consiglio di Sicurezza, che sarà incentrata sulla difesa dei principi della Carta fondante dell'Onu, un patto designato in parte per prevenire le guerre. La presenza del capo della diplomazia di Vladimir Putin provocherà nelle prossime ore reazioni severe da alcuni membri delle Nazioni Unite. "Ci stanno prendendo in giro - ha commentato a 'Politico' un alto esponente dell'amministrazione Usa riferendosi ai russi - stanno scegliendo argomenti che riguardano quello che stanno facendo in guerra, e vogliono spostare la narrazione. Ma non ci cascheremo". "È un brutto momento per la diplomazia - ha aggiunto Peter Yeo, vicepresidente della United Nations Foundation - non penso che alla lunga porterà bene".
La presidenza russa nella normale turnazione
Il Consiglio di sicurezza è l'organismo più potente dell'Onu, quello da cui dipendono tutte le maggiori missioni di peacekeeping in giro per il mondo e da cui possono arrivare sanzioni per crimini di guerra. La presidenza della Russia, però, rientra nella normale turnazione dei quindici Paesi che si alternano in base a un elenco stilato per ordine alfabetico. Il Paese che guida il Consiglio ha il diritto di indicare l'agenda dei temi da affrontare.
L'obiettivo di Mosca, secondo molti analisti, è spingere il dibattito per convincere alcuni membri a sostenere la sua invasione dell'Ucraina e a evitare di prendere decisioni dal forte impatto nei confronti di Mosca. In queste ore le diplomazie stanno decidendo come rispondere, ma non è facile: da un lato c'è il rischio che, isolando la Russia, si accentui la narrazione del Cremlino che accusa gli altri Paesi di essere chiusa al dialogo; dall'altra, seguire l'agenda russa potrebbe dare troppo risalto e visibilità alla visione di Mosca, che non ha intenzione di fare passi indietro.
C'è un precedente che spiega bene la posizione controversa della Russia, uno dei cinque membri permanenti con potere di veto: l'ultima volta che i russi hanno presieduto il Consiglio di Sicurezza era il febbraio dell'anno scorso, il mese in cui l'esercito russo ha invaso l'Ucraina. Come segnale della tensione, la rappresentante Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield, non ha partecipato alla tradizionale colazione di lavoro, organizzata in questo caso dalla Russia, per inaugurare la nuova presidenza. Era il 3 aprile, tre settimane fa.