AGI - Niente più Absolut Vodka nei tre più noti ristoranti del quartiere di Stureplan, proprio nel cuore della capitale svedese, Riche, Sturehof o Teatergrillen a Stoccolma. Da questo fine settimana “non è più possibile ordinare un bicchiere di vodka Absolut, whisky Jameson o rum Malibu”, specifica ed elenca poi Le Monde, perché il gruppo Svenska Brasserie, proprietario di questi stabilimenti, ha deciso di sospendere la vendita di tutti gli alcolici appartenenti al gruppo francese Pernod Ricard.
La causa è che c’è stata “la ripresa delle esportazioni” di Absolut “verso la Russia dalla fine del 2022”. Da allora in Svezia gli appelli al boicottaggio si sono moltiplicati. Anche il primo ministro, Ulf Kristersson, ha reagito con vigore, ammettendo di essere "molto sorpreso" dalla decisione di Pernod Ricard, "penso che molti consumatori trovino che questa sia un'iniziativa molto bizzarra ", ha aggiunto.
Sui social molti deputati denunciano la decisione del numero due mondiale di alcolici, come “vergognosa”, meglio “una caduta morale”. L'eurodeputato Karin Karlsbro (liberali) lo vede anche come un "bel regalo a Putin", mentre l'eurodeputato Anders Ygeman (partito socialdemocratico) con una baffuta si fa beffe dell'"Absolut Poutine".
In un comunicato stampa, Pernod Ricard si è difeso dichiarando d’aver sospeso le sue esportazioni verso la Russia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, pur continuando a vendere, grazie alle sue scorte ma, una volta esaurite queste, il gruppo ha deciso di riprendere le esportazioni anche per “difendere l’occupazione e tutelare i propri lavoratori in Russia”. Argomenti che però non sembrano convincere i consumatori: sull'account Twitter della vodka svedese, il 10 aprile si contavano più di 400 commenti e lunedì 17 aprile l’ultimo messaggio accusava il gruppo di "sostenere le bevute alla salute del genocidio".