AGI - “Certamente non abbiamo bisogno di armi automatiche, più di quelle che già sono in circolazione”. Intervistato dal Paìs in merito al possesso e alla libera circolazione delle armi negli Stati Uniti, il regista Quentin Tarantino, che domenica a Barcellona ha conversato con una platea di 1.500 persone entusiaste, presentando il suo ultimo libro “Meditazioni sul cinema”, ha sostenuto che in materia “dovrebbero esserci leggi più restrittive”.
Tuttavia ha ammesso di possedere lui stesso una pistola, “per difesa”, ma ha rigettato l’idea che i suoi film siano violenti: “Non c'è vera violenza nei miei film. Stiamo solo giocando, in fondo”, però confessa di aver voluto “tenere per sé la katana, la spada giapponese usata nel film Kill Bill”. E in ogni caso, quando si tratta di scegliere un’arma per un film “uso una 9 mm, perché sembra una 45 automatica e non si inceppa mai”.
A proposito dell'incidente capitato ad Alec Baldwin, che sul set di “Rust” è costato la vita a Halyna Hutchins, Tarantino lo definisce “una tragedia” e “non so some sia potuto accadere” perché “in genere durante le riprese ci sono molte misure di sicurezza. Siamo sempre molto attenti”. Poi il regista torna a insistere sulla violenza insopportabile contenuta nel film “Bambi” – “orribile, anche il pubblico ha capito esattamente di cosa stavo parlando quando l’ho detto, gran parte della mia generazione è rimasta molto traumatizzata da quel film. Tutti lo ricordano”.
Tarantino, che dice di possedere un “talento naturale” nel creare suspense e tensione nei suoi film, conferma però anche di voler smettere di fare il regista dopo aver girato la sua prossima pellicola e che sta già preparando e che si occuperà della vita di un critico cinematografico.