AGI - Non proprio fratelli ma parenti sempre più stretti. ‘Quasi’ cugini. I Neandertal non erano solo “uomini delle caverne” o cacciatori nomadi che non sapevano socializzare. Ma usavano il fuoco per cucinare. E avevano una (inaspettata) attenzione all’estetica: utilizzavano conchiglie per creare collanine e l’ocra rossa (un pigmento dell’argilla) per decorare le pareti.
Il filone di studi che punta a rivalutare l’uomo di Neandertal si fa sempre più vasto sostenendo che i primati vissuti tra i 200mila e i 30mila anni fa erano molto più simili a noi rispetto a quanto si è sempre ritenuto in precedenza. O meglio, il solco rimane inalterato se si guarda alle differenze anatomiche ma si assottiglia dal punto di vista dei comportamenti.
"Le persone sono davvero interessate a loro e lo sono sempre state, perché ci forniscono uno specchio perfetto con cui guardare noi stessi", ha detto Rebecca Wragg Sykes secondo quanto riportato in un articolo pubblicato sul Wall Street Journal. Recenti rivalutazioni della documentazione fossile e archeologica hanno contribuito a dipingere un quadro dei Neanderthal come ominidi più capaci rispetto a come erano stati decritti negli studi in passato.
Dalla scoperta della specie più di 150 anni fa – spiega il WSJ - gli scienziati hanno rinvenuto ossa e denti di circa 400 uomini di Neanderthal, conosciuti ufficialmente come Homo Neanderthalensis. Questi fossili hanno rivelato una specie più bassa e tozza con un torace e con arti robusti. I Neanderthal avevano un cranio più lungo rispetto all’Homo sapiens con sopracciglia pronunciate e zigomi sporgenti. Fisicamente erano dunque distinguibili dai primi umani, nonostante fossero uno dei nostri parenti più stretti.
"I dati continuano ad accumularsi sul fatto che i Neanderthal sono davvero distinti, anatomicamente", ha affermato Chris Stringer, leader della ricerca sulle origini umane presso il Museo di storia naturale di Londra. "Ma - conclude - quando guardiamo ai dati comportamentali, è quasi il modello inverso".