AGI - L’ultimo pilota della “legione straniera” che contribuì a salvare l’Inghilterra e l’Europa dal predominio del Terzo Reich se n’è andato un mese dopo aver compiuto cento anni, il 25 marzo. Emil Boček si è spento a Brno, nella Repubblica Ceca, con i gradi di generale dell’aeronautica e una serie di alte decorazioni sul petto dove negli Anni Quaranta spiccava l’aquila della Royal Air Force.
Ad appena 16 anni, alla fine del 1939, dopo che Hitler aveva invaso il suo Paese mettendo fine alle Ceco-Slovacchia già smembrata col Patto di Monaco del 1938, attraversando avventurosamente Slovacchia, Ungheria, Jugoslavia, Grecia, Turchia, Siria, dopo quattro mesi raggiunse Beirut, all’epoca protettorato francese, e infine la Francia, dove si formavano le unità cecoslovacche. Era meccanico e aveva già fatto la scelta di combattere per la libertà.
Quando anche la Francia venne invasa dalla Wehrmacht nel 1940, e dopo il battesimo del fuoco, riparò in Inghilterra, assieme a polacchi e cecoslovacchi arruolati nella Raf. Ancora troppo giovane per partecipare alla Battaglia aerea d’Inghilterra ma impegnato come meccanico nel 312° Squadrone caccia, venne selezionato e mandato nel 1942 in Canada alla scuola di volo, ed entrò successivamente nel prestigioso 310° Squadrone, equipaggiato con gli Spitfire.
A guerra finita, il 31 agosto 1945, rientrò nella Cecoslovacchia di nuovo libera proprio pilotando uno Spitfire con i colori nazionali. Aprì un’officina meccanica che con l’avvento del comunismo fu statalizzata, e forse proprio questo lo salvò dalla persecuzione politica che interessò tutti gli ex militari che avevano combattuto in Europa con gli inglesi.
Il regime andato al potere nel 1948, infatti, imprigionò e perseguitò la maggior parte dei piloti e dei soldati ritenendoli “nemici del popolo” e solo negli Anni Cinquanta i sopravvissuti vennero liberati ma guardati sempre con molto sospetto dalle autorità comuniste. Boček fece come lavoro il tornitore e del suo passato come pilota della Raf era meglio non parlare, mentre intanto si distingueva come pilota di motociclette vincendo anche numerose gare.
Tutto cambierà con la caduta del comunismo, per lui e per tutti gli altri combattenti all’estero. Venne decorato dai vari presidenti della Repubblica, fino alla più alta onorificenza dell’Ordine del Leone bianco e promosso generale d’armata. È stato l’ultimo testimone di un’epopea di coraggio e di opposizione alla barbarie nazista. Il 23 marzo 1996, durante una visita di appena 4 ore a Brno, venne ricevuto dalla Regina Elisabetta d’Inghilterra. Il 25 febbraio, in occasione del centesimo compleanno, aveva ricevuto una lettera di auguri del Re Carlo III. Nella città morava un tram porta il suo nome.