AGI - Li Qiang, 63 anni, numero due nella gerarchia del Partito Comunista ed ex segretario del Partito Comunista di Shanghai, è stato approvato come nuovo primo ministro cinese. L'elezione è avvenuta durante il quarto incontro plenario della prima sessione plenaria della quattordicesima Assemblea Nazionale del Popolo, l'organo legislativo del parlamento cinese, che si tiene in questi giorni a Pechino.
Li è stato eletto con 2.936 voti a favore e tre contrari, mentre otto delegati dell'Anp si sono astenuti. Li Qiang è uno stretto alleato del presidente cinese, Xi Jinping, ed era stato nominato candidato primo ministro poco prima dell'elezione proprio da Xi, eletto ieri dall'Anp per la terza volta, all'unanimità, a capo dello Stato. Li Qiang subentra, quindi, come premier a Li Keqiang - 67 anni, primo ministro per due mandati quinquennali a partire dal 2013 - che si ritirerà dalle cariche pubbliche al termine dei lavori dell'Anp, che si concluderanno lunedì prossimo.
Fedelissimo del presidente cinese Xi Jinping, ma senza esperienza di governo a livello nazionale, Li Qiang, 63 anni, è l'ottavo premier della Repubblica Popolare Cinese. Le informazioni su di lui sono scarse, anche per gli standard dei politici cinesi, tradizionalmente noti per la loro opacità, ma quello che emerge è un saldo legame con Xi, consolidato negli anni.
Nativo di Wenzhou, nella provincia orientale dello Zhejiang, Li Qiang ha scalato posizioni a livello locale e provinciale, mettendosi in mostra come funzionario dalla mentalità aperta e capace di ascoltare gli imprenditori di una delle zone economicamente più dinamiche della Cina. Con Xi, Li ha cominciato a collaborare fin dagli inizi degli anni Duemila, quando l'attuale presidente cinese (riconfermato ieri per un terzo, inedito, mandato al vertice dello Stato) era segretario del partito dello Zhejiang.
Li divenne governatore - la seconda carica più importante a livello politico - nel 2013, dopo che Xi ascese al vertice del partito e dello Stato. Tre anni più tardi, invece, avrebbe assunto il ruolo di capo politico della provincia del Jiangsu, sempre sulla fascia orientale del Paese. È del 2017, invece, la promozione a capo del partito di Shanghai, tradizionale trampolino di lancio verso le alte sfere del Pcc. Li arriva al vertice del Consiglio di Stato, il governo cinese, dopo le polemiche per il lungo lockdown a cui la metropoli fu sottoposta lo scorso anno per il contenimento del Covid-19: le proteste non hanno fermato la sua ascesa, nè incrinato la fiducia che in lui ripone il leader.
Il grande punto interrogativo riguardante il suo futuro come premier riguarda essenzialmente i margini di manovra che potrà avere: Li Qiang, privo di un'esperienza come vice premier, prende le redini del Consiglio di Stato dopo un'operazione di ristrutturazione dell'organo, approvata ieri, ma soprattutto dopo il decennio di Li Keqiang, 67 anni, il cui ruolo come premier è stato fortemente ridotto dall'intervento di Xi, a capo di commissioni che hanno regolato praticamente ogni aspetto vitale dello Stato.
Al contrario del suo predecessore, Li Qiang gode della fiducia del presidente, e a ottobre scorso è asceso ai vertici del Partito Comunista Cinese, entrando nella cerchia ristretta del Comitato Permanente del Politburo, composta dai sette massimi dirigenti, tra cui lo stesso segretario generale, Xi Jinping. Li è apparso subito dietro a Xi, in una posizione che lo indicava come numero due della nuova classe di leader politici eletta al termine del ventesimo Congresso del Pcc e dato, già allora, come possibile futuro primo ministro.
Come premier, Li Qiang avrà come compito primario la supervisione dell'economia nazionale. Il nuovo primo ministro è noto per un approccio che piace agli imprenditori, e che ha saputo mantenere negli anni: nel 2018, mentre era capo politico di Shanghai, Elon Musk ha annunciato la costruzione della fabbrica di Tesla nella metropoli cinese - mentre già stava prendendo piede la disputa commerciale con gli Stati Uniti - la prima fuori dal territorio statunitense. Soprattutto, però, Li Qiang è visto come un leale esecutore della volontà del leader, qualità che, probabilmente più di ogni altra, ha contribuito a fare di lui il nuovo numero due di Xi.