AGI - In seguito al grave incendio del 2019 che ha distrutto Notre Dame a Parigi, la Cattedrale “ha perso circa il 20% della sua acustica”, dichiara al New York Times Mylène Pardoen, co-direttrice del team di acustica che lavora oggi alla sua ricostruzione.
I buchi che si sono aperti nel soffitto hanno infatti “causato un calo misurabile delle rinomate risonanze che hanno conferito all'edificio un’acustica unica”, sottolinea il quotidiano. Victor Hugo, in proposito, scrisse che la Cattedrale aveva suoni "carichi di tale benedizione e tale maestà, che hanno calmato quest'anima malata", la sua.
Nell’acustica, ogni spazio ha la sua importanza. Lo spazio e il modo in cui la voce rimbalza e si riverbera è tutto. E ora il team sta cercando di ricostruire le frequenze interne a Notre Dame, il cui restauro strutturale dovrebbe essere ultimato nel 2024.
"L'esperienza dello spazio di culto ha riunito tutti i sensi, vista e udito", afferma Bissera Pentcheva, storica dell'arte presso la Stanford University, che, con Jonathan Abel, ha studiato il suono della Basilica di Santa Sofia a Istanbul. "Ma gran parte della storia dell'arte non è stata interessata all'acustica". Tuttavia, negli ultimi anni i progressi tecnologici hanno reso più facile catturare oggettivamente l'acustica di un edificio, si legge nel servizio.
Brian Katz, che vive a New York come consulente acustico per gli edifici e che ora lavora come ricercatore a Parigi e gestisce il gruppo di acustica di Notre Dame con Pardoen, per il suo lavoro di ricostruzione ha avuto a disposizione le uniche misurazioni acustiche dettagliate dell'interno della cattedrale, effettuate nel 2015. I dati hanno perciò offerto la possibilità di verificare “se fosse possibile simulare le qualità sonore della cattedrale”.
Scrive il giornale: “Dopo l'incendio, Notre Dame non poteva essere attraversata a piedi in sicurezza. Quindi Katz e i suoi colleghi hanno collegato un microfono a un robot per l'ispezione delle condutture fognarie e lo hanno fatto girare lungo la Cattedrale bruciata” così il confronto di quella misurazione con quella del 2015 “ha rivelato che lo spazio aveva perso una notevole quantità del suo riverbero”. I buchi nel soffitto non erano l'unica causa del difetto acustico, ma contava anche il fatto che l'edificio fosse completamente vuoto di banchi, quadri, persone. Come ovviare?
Katz ha quindi creato un modello al computer che "ha tutte le proprietà materiali di ogni cosa in quel momento". E se vengono proposte modifiche, può modificare il modello per comprenderne gli effetti sull'acustica. Per testare l'acustica dello spazio in diversi momenti della storia della cattedrale, lui e il suo team hanno esaminato l'esecuzione di “Viderunt Omnes”, del compositore francese Pérotin, che faceva parte della scuola di composizione di Notre Dame, nata e sviluppatasi insieme alla costruzione della Cattedrale nei secoli XII e XIII. E per comprendere l'interazione tra suono e acustica storica, il gruppo ha portato esperti cantanti medievali ad esibirsi in una stanza priva di eco, giacché al momento della prima esecuzione della canzone, nel 1198, la cattedrale “doveva ancora essere completata”.
"Non esiste un'acustica perfetta" per uno spazio, conclude Katz, "ma ogni azione o ogni utilizzo ha la sua acustica ideale".