AGI - Oltre alle già note conseguenze negative provocate dal conflitto tra Russia e Ucraina, la guerra sta causando anche molteplici impatti sul settore idrico ucraino, minacciando le riserve di acqua dolce e le infrastrutture locali. A porre l'accento su questo argomento uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Sustainability, condotto dagli scienziati del Leibniz Institute of Freshwater Ecology and Inland Fisheries (IGB) e della Senckenberg Society for Nature Research (SGN).
Il team, guidato da Oleksandra Shumilova, ha raccolto e analizzato informazioni sul numero, l'ubicazione, il tipo e le implicazioni degli impatti segnalati delle operazioni militari sul settore idrico durante i primi tre mesi del conflitto. I ricercatori hanno confrontato i dati provenienti da fonti governative e mediatiche di origine ucraina, russa e internazionale disponibili nell'arco di tempo compreso tra febbraio e settembre 2022.
La distruzione delle infrastrutture idriche, osservano gli esperti, comporta una serie di rischi a lungo termine per la popolazione, l'ambiente e la sicurezza alimentare globale. In caso di conflitti armati, continuano gli scienziati, l'acqua dolce e le infrastrutture idriche rappresentano alcune tra le risorse più vulnerabili.
"Nel contesto militare - sottolinea Shumilova - si stanno svolgendo operazioni militari in una regione con un settore idrico altamente sviluppato e industrializzato. Questo rende l'attuale conflitto e la sua portata senza precedenti rispetto ad altre violenze legate all'acqua". Nel paese sono infatti presenti grandi serbatoi polivalenti, centrali idroelettriche, bacini di raffreddamento per centrali nucleari, serbatoi d'acqua per l'industria e l'estrazione mineraria e una vasta rete di sistemi di distribuzione dell'acqua per scopi agricoli e municipali.
I risultati del lavoro evidenziano un'ampia gamma di danni, comprese le inondazioni di vaste aree dovute alle brecce delle dighe, un livello più elevato di inquinamento da fuoriuscite di acque reflue non trattate e un calo significativo della quantità e della qualità dell'acqua potabile e delle risorse da impiegare in ambito agricolo. Dall'inizio del conflitto, le ostilità hanno compromesso la fornitura di acqua potabile a milioni di civili e il numero delle persone colpite dai disagi continua a crescere. "Nella mia città natale di Mykolayiv - aggiunge l'autrice - le problematiche relative allo scarso accesso all'acqua occupano i giornali quasi ogni giorno".
Secondo un recente rapporto delle Nazioni Unite, il numero di persone bisognose di accesso all'acqua potabile in Ucraina è aumentato da 6 a 16 milioni tra aprile e dicembre 2022. Questo incremento impressionante avrà un impatto negativo sulla salute e sul rischio di diffusione di focolai epidemici. Il sud dell'Ucraina, il tanto citato granaio d'Europa, ospita anche il bacino idrico di Kakhovka, che supporta il grande sistema di canali di irrigazione in Europa, con una lunghezza totale di oltre 1.600 chilometri.
"Il nostro studio evidenzia solo alcuni degli esempi di danni e di potenziali conseguenze a lungo termine - conclude Klement Tockner, direttore generale della SGN - i bacini idrografici degli ecosistemi di acqua dolce sono transfrontalieri. La comunità internazionale dovrebbe intraprendere azioni urgenti ora per ripristinare il settore idrico in Ucraina".