AGI - Nel giorno dell'anniversario dell'invasione russa in Ucraina, Pechino è tornata a parlare appellandosi a entrambi i Paesi belligeranti affinché evitino di attaccare la popolazione civile. "Le parti in conflitto dovrebbero rispettare rigorosamente il diritto umanitario internazionale, evitando di attaccare i civili o le strutture civili", ha dichiarato il ministero degli Esteri.
Giovedì l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto il ritiro "immediato" delle truppe russe, auspicando una pace "giusta e duratura". La risoluzione di pace dell'Ucraina è stata approvata con 141 voti a favore, sette contrari e trentadue astenuti. Tra questi, la Cina e, soprattutto, l'India, indicata alla vigilia tra i contrari. Per Pechino, infatti, la misura è "benzina sul fuoco", alimentata dal continuare a inviare armi all'Ucraina.
Zelensky: "Il 2023 sarà l'anno della vittoria"
Intanto, il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha salutato il giorno anniversario dell'invasione russa con un tweet in cui ricorda che "il 24 febbraio, milioni di noi hanno fatto una scelta. Non una bandiera bianca, ma una gialloblu. Non fuggire, ma fronteggiare. Resistere e combattere. E' stato un anno di dolore, tristezza, fede e unità. E quest'anno, siamo rimasti invincibili. Sappiamo che il 2023 sarà l'anno della nostra vittoria!". Un video con immagini emblematiche del conflitto accompagna il tweet.
Solidarietà anche dai vertici dell'Ue. "Un anno fa la storia si era fermata. La Russia ha brutalmente invaso l'Ucraina. 365 giorni di impensabile disumanità. Ma l'Ucraina è forte. L'Europa sta con l'Ucraina per vincere e ricostruire. L'incubo deve finire", ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, in un video con il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.
"Un anno di brutale aggressione russa. Un anno di eroica resistenza ucraina. Un anno di solidarietà europea. Davanti a noi c'e' un futuro di unita'. State combattendo per la libertà, per la democrazia e per il vostro posto nell'Unione europea. Siamo con voi, per tutto il tempo necessario", gli ha fatto eco in un video la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Quanto pesa la risoluzione
Quanto alla risoluzione, la portata del numero dei Paesi favorevoli alla pace conferma che alle Nazioni Unite il sostegno all'Ucraina non ha segnato cedimenti, anche se restano blocchi contrari, a cui si è aggiunto il "no", per la prima volta, del Mali, che ha rotto la compattezza del fronte africano.
La risoluzione, presentata dall'Ucraina e co-sponsorizzata da 75 Paesi, tra cui l'Italia, non ha effetti pratici, ma rappresenta un segnale politico, anche se arriva nel mezzo di una tensione crescente. Nelle stesse ore in cui al Palazzo di Vetro i Paesi membri si preparavano a chiudere la sessione, da Washington erano arrivati due segnali forti: la possibile mostra di prove che documenterebbero l'aiuto militare della Cina alla Russia, e l'avvio di un nuovo giro di sanzioni contro il Cremlino, per colpire banche, tecnologia e difesa.
Sulla risoluzione, gli Stati Uniti avevano parlato di "voto storico", alla vigilia, e toni entusiasti emergono dalle parole dello stesso Tajani. "Siamo tutti molto soddisfatti - ha detto - hanno stravinto i Paesi che sostengono la pace". "E' stato dato un segnale molto chiaro - ha aggiunto - in favore dell'Ucraina, che deve essere tutelata nella sua indipendenza".
Tra le novità del voto, l'astensione dell'India. L'Italia l'ha giudicata positivamente. "Questo - ha detto - è assolutamente un fatto positivo. Astenersi significa avere una posizione di attesa ma che non è una posizione contro le scelte effettuate dalla maggioranza".
"Quindi - ha aggiunto - bisogna lavorare. Saremo in India con il presidente del Consiglio all'inizio del prossimo mese, per rafforzare il legame con questo grande Paese e che deve rappresentare anche un elemento di grande stabilita' nell'area". Domani è in programma il Consiglio di sicurezza, nel giorno del primo anniversario dell'invasione russa in Ucraina.
Nelle prossime ore dovrebbe essere presentato il piano di pace in dodici punti della Cina. Ma gli Stati Uniti, scettici perché non credono che "la Russia voglia la pace", potrebbero oscurare l'iniziativa di Pechino, mostrando le presunte prove del suo coinvolgimento militare a sostegno di Mosca. Risoluzione approvata, ma tensione che resta tra i giganti della Terra. Una soluzione di pace non sembra più vicina.
Le sanzioni della Casa Bianca
Washington attuerà nuove sanzioni "significative" contro la Russia. Lo annuncia la Casa Bianca, alla vigilia del primo anniversario dell'invasione dell'Ucraina da parte delle forze russe. "Gli Stati Uniti metteranno in atto sanzioni significative contro i settori chiave che generano entrate per Putin", ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre in una conferenza stampa.
Domani l'Ucraina, nel giorno del primo anniversario dell'invasione russa, dominerà il vertice virtuale dei Paesi del G7 - Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti - al quale parteciperà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "I leader discuteranno di come continuare a sostenere l'Ucraina", ha dichiarato Jean-Pierre. Tuttavia, non ha voluto dire se le nuove misure degli Stati Uniti saranno applicate anche dai partner del G7. Tra gli obiettivi specifici delle sanzioni ci saranno le banche e le entità che aiutano Mosca a eludere le ondate di sanzioni già imposte in seguito all'invasione del 24 febbraio 2022.
Gli Stati Uniti prenderanno di mira le banche russe e l'industria della difesa, così come "gli attori in Paesi terzi che cercano di riempire ed eludere le nostre sanzioni", ha dichiarato Jean-Pierre. "Annunceremo anche una nuova assistenza economica, energetica e di sicurezza per aiutare gli ucraini a continuare ad avere successo, a proteggere la popolazione dall'aggressione russa e a consentire al governo ucraino di fornire servizi di base come elettricità e riscaldamento", ha dichiarato.
Borrell: "Non é la terza Guerra mondiale, ma é molto globalizzata"
"Non é la terza Guerra mondiale, ma é una guerra molto globalizzata. In questa guerra, tutti hanno almeno un'influenza, se non un ruolo. La Corea del Nord e l'Iran forniscono armi alla Russia, il cosiddetto Occidente é totalmente impegnato" a fianco dell'Ucraina, "alcuni Paesi altalenanti non prendono parte. Ma tutti sono toccati, perché i prezzi alti dell'energia e del cibo hanno generato l'alta inflazione. E l'alta inflazione ha spinto tutte le Banche centrali del mondo ad aumentare i tassi di interesse, tutte insieme, come mai prima. Questo ha creato un rallentamento economico e la ripresa dalla pandemia ha subito un taglio ovunque nel mondo". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Josep Borrell, nella conferenza stampa dopo la sessione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla "Cooperazione tra Onu e Ue".
"Quindi, questa non é una guerra che non mi tocca perché non sono io il bombardato o perché vivo dall'altra parte del mondo. Questa guerra ha un impatto su tutta l'economia, ha un impatto globale. Questa é una guerra tossica per tutti i popoli al mondo. Dobbiamo reagire e chiedere l'immediata cessazione delle ostilità. Ma chi può porre fine alle ostilità? Chi le ha iniziate e le porta avanti", ha puntualizzato Borrell.
Scholz: "Non illudersi della mediazione della Cina"
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz sostiene che non bisogna farsi "illusioni" sulla Cina, che ha cercato di porsi come mediatore tra Russia e Ucraina, quasi un anno dopo l'invasione di Mosca. "Non dobbiamo farci illusioni sulla Cina. Finora non ha preso posizione contro la Russia", ha detto Scholz in un'intervista all'emittente pubblica ZDF. La dichiarazione del cancelliere è giunta quando Pechino si prepara a presentare un piano di pace per il conflitto ucraino questa settimana, in tempo per il primo anniversario dell'invasione del 24 febbraio da parte della Russia. L'alto diplomatico cinese Wang Yi ha incontrato ieri a Mosca il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il presidente Vladimir Putin. Dopo la visita di Wang, Mosca ha detto che Pechino ha presentato le sue opinioni sugli approcci per una "soluzione politica" del conflitto. Pechino ha cercato di posizionarsi come parte neutrale nel conflitto, mantenendo stretti legami con l'alleato strategico Russia. Gli Stati Uniti e la NATO hanno espresso il timore che la Cina possa pianificare la fornitura di armi alla Russia per sostenere il suo sforzo bellico.
I Palazzi dell'Unione Europea con i colori dell'Ucraina
I Palazzi dell'Unione europea a Bruxelles, sia la sede della Commissione europea che quella dell'Europarlamento, sono stati illuminati con i colori e della bandiera ucraina (giallo e blu) e l'hanno issata affianco a quella dell'Ue per marcare il primo anniversario dell'invasione russa. "La bandiera blu e gialla dell'Ucraina ha conquistato tutti i nostri cuori nell'ultimo anno. Simboleggia il coraggio, il coraggio e la forza dell'impressionante popolo ucraino che sta battendo le probabilità. Stasera diciamo con orgoglio: noi siamo l'Ucraina", ha twittato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.
"Stasera i nostri edifici adornano i colori dell'Ucraina. Onoriamo il coraggio del popolo ucraino. La memoria dei caduti. La forza d'animo di un intero Paese in resistenza. Lasciamo che questa illuminazione ci ricordi che insieme possiamo superare anche i tempi piu' bui", ha twittato da parte sua la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, allengando una foto del Palazzo Berlaymont illuminato.