AGI - Fin dall'inizio della invasione russa dell'Ucraina, "l'Italia ha dato il suo deciso sostegno a Kiev: un sostegno finanziario, militare, umanitario e civile a 360 gradi. l'Ucraina e la Polonia sanno di poter contare su di noi, la Polonia rappresenta il confine morale e materiale dell'Occidente ed è una nazione a cui noi dobbiamo dire grazie per il sostegno straordinario che sta dando all'Ucraina. La Polonia può contare su di noi". Giorgia Meloni, a Varsavia, in conferenza stampa con l'omologo polacco, Mateusz Morawiecki, ribadisce la forza del legame tra i due Paesi.
La visita, dopo la quale il premier volerà a Kiev, "dimostra la forza del legame che esiste tra le nostre due nazioni: che è un legame fatto di un interscambio di 29 miliardi di euro e siamo certi che questo possa crescere", ha aggiunto Meloni, "ci sono in Polonia 2.600 aziende italiane e questo fa si che il nostro legame continui a crescere"
"Abbiamo parlato di future forniture di armi all'Ucraina affinché ci sia la pace e la stabilità", ha dichiarato da parte sua Morawiecki, "vogliamo un'Europa forte. Condividiamo i valori cristiani e la visione dell'Europa delle patrie", ha aggiunto".
"Europa sia un gigante politico, non un mostro burocratico"
Con la Polonia "abbiamo una idea molto simile e compatibile di quello che deve essere l'Unione europea: noi vogliamo una Europa che sia un gigante politico e non un gigante burocratico e per quell'Europa lavoriamo", ha detto ancora la presidente del Consiglio, "lavoriamo per una Europa in cui viga il principio di sussidiarietà: non faccia Bruxelles quello che può meglio fare l'Italia o la Polonia ma faccia quello che Roma o Varsavia non possono fare da sole".
"All'ultimo Consiglio europeo la posizione polacca e quella italiana sono state molto compatibili sulla materia della competitività, delle imprese e sull'immigrazione", ha proseguito, "la Ue ha bisogno di misure molto concrete per aiutare le sue aziende che non possono favorire qualcuno a discapito di altri. Se alcuni chiedono un allentamento sugli aiuti di Stato è bene che questo non produca una distorsione del mercato interno".
"Noi abbiamo chiesto e ottenuto nelle conclusioni del Consiglio - ha aggiunto Meloni - che ci sia una piena flessibilità dei fondi esistenti e si tenga conto di questo anche nel dibattito che sia facendo sulle nuove regole del Patto di stabilità e crescita".
Sulle armi sfumature diverse
Dopo il colloquio con Morawiecki, Meloni ha incontrato il presidente Andrzej Duda. Poi, dopo la visita a sorpresa a Kiev del presidente Usa, Joe Biden, si recherà nella capitale ucraina. Una trasferta importante nel corso della quale Meloni ribadirà il pieno sostegno dell'Italia all'Ucraina nella sua guerra difensiva contro la Russia.
La Polonia è convintissima del sostegno militare a Kiev e fu la prima a prendere la decisione di fornire carri armati, trascinando altri Paesi occidentali in tale direzione, a partire dalla Germania. Bisognerà vedere quale può essere il punto d'incontro fra una posizione netta in favore della consegna di armi sempre più potenti, rappresentata da Varsavia, e una posizione più moderata, che ha assunto l'Italia.
Tragitto inverso per Biden, da Kiev a Varsavia
Mentre Meloni sarà in viaggio per Kiev, Biden tornerà invece a Varsavia, dove terrà un discorso al Castello reale ribadendo l'impegno degli Stati Uniti nella Nato, il sostegno all'Ucraina e il rafforzamento dei legami politici ed economici con l'Europa orientale. Oltre al padrone di casa Morawiecki, saranno presenti i leader dei Nove di Bucarest, ossia il gruppo dei Paesi dell'Europa orientale membri della Nato (Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia).
Non è ancora noto il programma preciso della visita di Meloni a Kiev. L'anno scorso, il suo predecessore, Mario Draghi, insieme con il presidente francese, Emmanuel Macron, e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, dopo la conferenza stampa congiunta si recarono anche a Irpin, alle porte di Kiev, dove i russi erano arrivati nel primo mese del conflitto.