AGI - Com’era l’atmosfera di Kiev prima della guerra? Quali erano i suoi rumori, i suoi silenzi, le sue vibrazioni? A captarli è stato un compositore ucraino che li ha incisi nell’album “Kyiv Eternal” e che documenta “una città che è cambiata per sempre" e che è stato ultimato dopo l'invasione russa, anche se il progetto risale a più di un decennio fa”, spiega il suo autore, Heinaly, soprannome di Oleh Shpudeiko.
Si tratta di registrazioni fatte nelle stazioni ferroviarie o in luoghi che catturano il rumore del traffico e il canto degli uccelli, lo sgocciolare dell'acqua in un tunnel, il rombo dei treni su un binario, il balbettio di voci in un centro commerciale, tutte registrazioni poi tagliate, manipolate, rimontate, accompagnate da sintetizzatori e “trasformate in un pezzo di ambient music avvincente”, segnala il Guardian. Una volta raccolto il materiale, Shpudeiko si è poi trasferito a Leopoli, mentre la battaglia di Kiev infuriava nel corso dei primi mesi di guerra, ed è tornato brevemente dopo che l'avanzata dell'esercito russo è stata respinta con successo.
"Volevo proteggere la città dai pericoli"
"Kiev era più viva che mai, ma volevo proteggerla dai pericoli, consolarla", dice. “Questa era una città dove avevo trascorso 37 anni della mia vita. Quindi questo album è diventato un inno a questa parte della mia identità”. Lui definisce questo lavoro come “un loop di memoria”. E spiega: ““Quando ricordiamo le cose, ricordiamo solo alcune parti. Potremmo cambiare parti di quella memoria nel nostro cervello: aggiungeremo, rimuoveremo o amplificheremo un'informazione. È molto simile a un loop musicale. Un frammento eseguito più e più volte cambierà leggermente a ogni ripetizione”.
Ma non è finita qui. “Kyiv Eternal” viene pubblicato esattamente un anno dopo l'invasione russa, e a breve distanza dall'uscita di un altro album sempre di Heinali, “Live From a Bomb Shelter in Ukraine” , che documenta invece un'esibizione trasmessa in live streaming da uno scantinato di Lviv “mentre i missili russi piovevano sul nazione”. Quell'album contiene la musica di un progetto chiamato Organa su cui l’artista ha lavorato per diversi anni, in cui la musica liturgica medievale viene riconfigurata per sintetizzatori modulari e cantanti non classici. Shpudeiko ora vive temporaneamente in Germania, ed è uno delle centinaia di artisti ucraini che si sono trasferiti in Europa, grazie al sostegno del ministero della cultura ucraino, i quali hanno per obiettivo quello di preservare e promuovere l'arte ucraina in esilio.