AGI - Un macigno che piomba su Forza Italia e sul suo leader, Silvio Berlusconi. A scagliarlo è il presidente del Ppe, Manfred Weber. Poche righe, in cui la presa di distanza dalle parole del leader azzurro sull'Ucraina e Zelensky ("Giudico molto, molto negativamente il comportamento di questo signore". "Se fossi stato premier non lo avrei incontrato") è netta. Poche righe sono sufficienti per lanciare l'affondo: "A seguito delle affermazioni di Silvio Berlusconi sull'Ucraina abbiamo deciso di annullare le nostre giornate di studio a Napoli".
E la replica di Berlusconi non si fa attendere. Il leader di Forza Italia sceglie i canali social e via Facebook rilancia. "Con il mondo sull'orlo di una guerra nucleare tra Russia e i Paesi della Nato - scrive - io vengo criticato perché sto chiedendo che insieme ai sostegni per l'Ucraina, da sempre condivisi e votati da Forza Italia, si apra immediatamente un tavolo per arrivare alla pace. Questo è un dovere per un partito come il Ppe".
"Il supporto per l'Ucraina non è facoltativo", ha scritto Weber. Il leader del Ppe 'salva' però Antonio Tajani e Forza Italia, che "nel Ppe hanno il nostro pieno sostegno". Così come Weber tiene a sottolineare che nulla cambia nei confronti del premier italiano e del suo esecutivo: "Proseguiamo la collaborazione con il governo italiano sui temi dell'Ue", spiega in un tweet. Insorge Forza Italia, che giudica quantomeno "incomprensibili" le parole di Weber. Parole accolte con stupore dall'ex premier.
Berlusconi viene descritto come molto sorpreso dal tweet del presidente del Ppe. Lo stesso Weber che, solo la scorsa estate, a fine agosto, era stato ricevuto da Berlusconi ad Arcore. Al termine del lungo colloquio il Cavaliere sui suoi canali social scriveva: "Ho ricevuto oggi l'amico Manfred Weber". Dal canto suo, il leader del Ppe aveva esortato gli elettori a votare "per Forza Italia, per coloro che credono in un forte processo di integrazione europea". Questo avveniva meno di sei mesi fa.
Oggi il tweet di Weber cambia radicalmente la situazione. "Berlusconi è Forza Italia, Forza Italia è Berlusconi: non condivido perciò la decisione di rinviare la riunione di Napoli", replica netto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Anche perchè Berlusconi e Forza Italia hanno sempre votato come il Gruppo Ppe sull'Ucraina come dimostrano gli atti del Parlamento europeo", aggiunge. Ancor più netto il capodelegazione di Forza Italia al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello: "Forza Italia aderisce da 25 anni al Ppe e il presidente Berlusconi ne incarna da sempre storia e valori. In Italia è interprete e garante dei valori cristiani ed europei su cui si fonda l'Unione Europea. Riteniamo pertanto inaccettabili le parole del presidente Weber".
Non lesinano critiche i due capigruppo azzurri di Camera e Senato: "Le parole di Manfred Weber sorprendono e le respingiamo con energia e determinazione", scandiscono Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, che rimarcano: "Forza Italia non ha mai lasciato alcun margine di ambiguità sulla crisi ucraina e il presidente Silvio Berlusconi ha chiarito a più riprese che non ha mai inteso venir meno all'impegno preso nel sostenere l'Ucraina, quindi non deviando in alcun modo dalla linea del partito.
Dentro Forza Italia esiste una sola linea e respingiamo - come abbiamo sempre fatto - ogni maldestro tentativo di dividerci". Dunque, i due capigruppo si augurano "il chiarimento del malinteso e un ravvedimento di Manfred Weber", al quale lanciano un avvertimento: non entri "nella vita interna di un partito, imponendo o escludendo i leader dello stesso. Questo è inaccettabile". Parte il fuoco di fila dei parlamenmtari e esponenti di governo azzurri: il filo conduttore è non solo lo stupore ma soprattutto il ritenere inaccettabili le parole di Weber.
La convention del Ppe si sarebbe dovuta svolgere a Napoli dal 7 al 9 giugno e avrebbe portato in città tutti gli eurodeputati del Partito popolare (prima formazione politica a Strasburgo) per l'avvio della strategia della campagna elettorale in vista del voto del 2024. Alla convention del Ppe erano attesi, tra gli altri, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Nei giorni scorsi diversi esponenti del partito popolare, in particolare dei Paesi del Nord e dei Baltici, avevano chiesto di boicottare la partecipazione di Silvio Berlusconi in seguito alle sue prese di posizione contro il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.