AGI - L'Ucraina entrerà nella Nato. Su questo il segretario generale Jens Stoltenberg non avanza dubbi, ma al termine della riunione a Bruxelles dei ministri della Difesa spiega che "ora la priorità è assicurare che l'Ucraina vinca la guerra. È l'unico modo per integrarla e avvicinarla alla cooperazione euro-atlantica". I rappresentanti dei Paesi alleati nel corso del vertice hanno assunto l'impegno a inviare nuovi aiuti "in armi pesanti e addestramento di truppe", come ha riferito lo stesso Stoltenberg.
"L'Ucraina ha una finestra di opportunità per il bilanciamento delle forze in campo. Il tempismo è essenziale", ha aggiunto. E il segretario generale della Nato ha anche spiegato che il percorso da compiere potrà essere quello adottato in altri casi. "La Russia era contraria anche all'adesione della Macedonia del Nord e del Montenegro ma i due Paesi e gli Alleati hanno deciso di compiere questo passo e ora sono membri. Così come ormai sono al tavolo della Nato la Svezia e la Finlandia", ha detto.
Austin: "Non entriamo in guerra contro Putin ma difendiamo la Nato"
"Non ci faremo trascinare nella guerra scelta da Putin, ma non vacilleremo mai nello svolgere il compito preminente della Nato, che è quello di difendere questa grande Alleanza di popoli e il loro territorio. L'impegno dell'America in questa missione è incrollabile. L'impegno dell'America nei confronti dell'articolo 5 è ferreo e siamo orgogliosi di lavorare al fianco dei nostri alleati della Nato per difendere le forze della libertà e costruire un mondo più sicuro". Lo ha dichiarato il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, al termine della riunione ministeriale della Nato.
Austin: "Investire di più nella nostra sicurezza condivisa"
"Al vertice di Vilnius di luglio i nostri leader alleati concorderanno un nuovo impegno d'investimento nella difesa per garantire che l'Alleanza abbia le risorse per realizzare i nuovi piani di difesa. Abbiamo avuto conversazioni produttive su questo impegno e siamo desiderosi di lavorare con i nostri validi alleati per garantire che tutti noi facciamo ancora di più per investire nella nostra sicurezza condivisa".
Lo ha dichiarato il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, al termine della riunione ministeriale della Nato. "Oggi abbiamo parlato di come garantire che la Nato rimanga preparata ad affrontare i pericoli che ci attendono. Al vertice di Madrid di giugno i leader Nato hanno concordato un cambiamento fondamentale nella nostra difesa collettiva e nella deterrenza. Stiamo rafforzando le nostre capacità a lungo termine per scoraggiare e difenderci dalle minacce in tutti i domini e stiamo aggiornando i nostri piani di difesa e mettendo più forze al più elevato livello di prontezza", ha evidenziato.
Stoltenberg: "Su Svezia e Finlandia la decisione spetta alla Turchia"
"Spetta alla Turchia decidere se ratificare una o entrambe le richieste. Questa non è una decisione della Nato". Così il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha risposto ai giornalisti che lo incalzavano sulla possibilità che la Turchia ratifichi l'adesione della Finlandia prima della Svezia. "La Turchia ha due dossier, un protocollo di adesione della Svezia e un protocollo di adesione della Finlandia. Spetta alla Turchia scegliere se ratificarli insieme o in modo separato", ha spiegato. Stoltenberg ha ricordato che "ventotto alleati li hanno ratificati insieme, mancano Ungheria e Turchia".
Crosetto: "Non è Kiev ad aver abbandonato la pace"
"La data del 24 febbraio ha sconvolto e cambiato moltissimo l'Europa e in parte il mondo. E ha cambiato il modo con cui dobbiamo rapportarci al futuro. La risposta non è soltanto militare, ma è una risposta di crescita economica, di confronto culturale. Abbiamo tutti messo sul tavolo la necessità di raggiungere prima o poi la pace perché non esiste crescita se non esiste la pace, soltanto che bisogna essere in due per cercarla e non è sicuramente l'Occidente, non è sicuramente l'Ucraina quella che ha deciso di abbandonare la pace in Europa". Lo ha dichiarato il ministro alla Difesa, Guido Crosetto, a conclusione della due giorni di riunione ministeriale della Nato.
Domani Stoltenberg in Turchia da Erdogan
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, si recherà domani in Turchia per portare al presidente Recep Tayyip Erdogan "la solidarietà degli alleati" in seguito al terremoto che ha colpito il Paese.
Crosetto: "Un Paese sotto attacco ha bisogno di tutto"
"Un Paese che è in guerra, che è attaccato quotidianamente, ha bisogno di tutto. Leggo cosa chiede l'Ucraina e sta chiedendo di tutto: dalle coperte ai vestiti, dai gruppi elettrogeni alle possibilità di difendersi, dai carri armati ai fucili. Un Paese sotto attacco, che non ha un'industria che produca nulla e si confronta con una potenza militare e anche dal punto di vista industriale molto forte, ha la necessità che qualcuno l'aiuti altrimenti l'esito è scontato". Lo ha dichiarato il ministro alla Difesa, Guido Crosetto, a conclusione della due giorni di riunione ministeriale della Nato al Tg4. "Non vedo novità rispetto alla posizione presa quasi un anno fa dal nostro Paese" rispetto all'Ucraina. Sulla possibile visita della presidente Giorgia Meloni in Ucraina, Crosetto ha spiegato di non poter "parlare né confermare questa cosa per motivi di sicurezza".
Crosetto: " Per l'evoluzione della guerra saranno decisivi i prossimi 2 o 3 mesi"
"Penso che possano essere decisivi i prossimi due o tre mesi, quindi prima dell'estate" nell'evoluzione della guerra in Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro alla Difesa, Guido Crosetto, a conclusione della due giorni di riunione ministeriale della Nato.
Germania: Il 2% di spesa militare non sarà sufficiente
"Spendere solo il 2% non sarà sufficiente. Deve essere la base per tutto ciò che segue". Lo ha dichiarato il ministro tedesco per la Difesa, Boris Pistorius, a margine della ministeriale Nato a Bruxelles. Anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha ribadito che "il 2% dev'essere considerato punto di partenza, il minimo".
Crosetto: "Bisogna coniugare la spesa militare al 2% e i limiti dell'Ue"
Alla riunione dei ministri della Difesa della Nato "si è parlato dell'impegno che ogni Paese aveva preso nel 2014 di raggiungere il 2%" di Pil in spesa per la difesa "e molti Paesi che l'hanno già raggiunto hanno proposto obiettivi più ambiziosi del 3% e 4%. Noi siamo sotto il 2%, ci siamo impegnati, come tutti i governi, di raggiungerlo entro una data che varia a seconda del governo e a seconda delle riunioni della Nato. Io mi sono permesso d'inserire nel dibattito, anche se non era questo il tavolo, il tema di coniugare il tema del 2% con i limiti dei parametri europei che obbligano ad altri tagli. Per cui ho posto un tema che va, al di là della Nato, agli alleati della Nato che sono parte dell'Ue". Lo ha dichiarato il ministro alla Difesa, Guido Crosetto, a conclusione della due giorni di riunione ministeriale della Nato.
"È stato un incontro fondamentale tra tutti i Paesi che fanno parte dell'Alleanza atlantica, si è parlato di futuro, degli scenari futuri che l'Alleanza pensa di dover affrontare e delle conseguenze che questi scenari hanno sull'organizzazione interna della Nato, sulle necessità economiche, finanziarie, militari, che ha ogni Paese che vuole contribuire all'Alleanza", ha aggiunto.