AGI - Sono 160 mila in tutto, le persone sul campo in Turchia nel tentativo di alleviare le sofferenze della popolazione colpita dal sisma, con la distruzione che riguarda un'area di 500 chilometri quadrati. A spiegarlo, da Diyarbakir, è il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in visita da 4 giorni nei territori devastati. "Attualmente, con i soccorsi giunti dall'estero, sono 160 mila le persone impegnate sul campo".
Il terremoto "è stato sentito in un'area di mille chilometri quadrati, ma ha portato distruzione in un territorio di 500 chilometri quadrati. Man mano che vanno avanti le demolizioni il bilancio è destinato ad aggravarsi, sopratutto a Kahramanmaras, Hatay e Adiyaman", ha detto il presidente turco.
Cresce il bilancio delle vittime del sisma registrato nel sud est della Turchia. In base a quanto reso noto dal presidente turco Erdogan, solo in Turchia i morti sono ormai 21.043, cui vanno sommati gli almeno 3.500 decessi in Siria. Erdogan ha anche aggiunto che i feriti sono più di 80 mila, mentre più di 102 mila sfollati sono stati portati in altre province del Paese, lontano dal sisma. In precedenza aveva invece quantificato in 75.523 le persone estratte dalle macerie in vita.
Erdogan ha anche annunciato che il governo turco sta già pianificando la ricostruzione post terremoto e chiede rispetto per il personale impegnato sul campo. "Parliamo di centinaia di migliaia di edifici distrutti dal sisma nelle nostre città la cui ricostruzione abbiamo già iniziato a pianificare. Sappiamo bene che alcuni stanno agendo in modo tale da spargere notizie che non rendono il giusto merito ai tanti eroi silenziosi impegnati in queste ore", ha detto il presidente turco da Diyarbakir, uno dei centri colpiti dal sisma.
L'ultimo annuncio del leader riguarda le università turche delle province colpite dal sisma che andranno avanti con l'insegnamento a distanza fino al prossimo anno accademico. I campus e gli alloggi per studenti, infine, saranno utilizzati per alloggiare gli sfollati.