AGI - Per combattere contro i russi l'Ucraina ha urgentemente bisogno di aerei da guerra, ha detto ieri il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, rivolgendo un accorato appello all'Occidente a fornirglieli, nel suo discorso a Westminster Hall, davanti a centinaia di parlamentari britannici. Ci riuscirà, come è stato il caso con i carri armati? È presto per dirlo, ma intanto ha già prodotto un primo effetto proprio a Londra, dove il premier Rishi Sunak, che aveva precedentemente minimizzato la probabilità di inviare i caccia a Kiev, nelle ultime ore ha invece chiesto al suo ministro della Difesa, Ben Wallace, di valutare quali aeromobili potrebbero essere consegnati agli ucraini.
Si sa che la Royal Air Force ritirerà 24 Typhoon entro la metà del decennio e che c'è uno squadrone di questi aerei pronto, che potrebbe essere utilizzato come contributo britannico nell'ambito di una fornitura internazionale. Tuttavia, poiché il Typhoon è prodotto congiuntamente da Regno Unito, Germania, Italia e Spagna, tutte e quattro le nazioni dovrebbero accettare la decisione di Londra.
Fra l'altro, i piloti ucraini non hanno familiarità con questi aerei e Wallace ha detto questa mattina alla Bbc che non ci sarà alcun trasferimento nel prossimo futuro di aerei da combattimento britannici all'Ucraina. Zelensky sembra più concentrato sull'acquisizione degli F-16 americani o forse sui Gripen di fabbricazione svedese e spinge Sunak a convincere gli Stati Uniti e altri alleati a consegnarli. Il presidente Usa, Joe Biden, ha tuttavia già escluso l'invio di F-16 in Ucraina.
Ma annunciando che la Gran Bretagna addestrerà i piloti ucraini sui jet da combattimento, Sunak sembra aver dato il via a una spinta diplomatica che alla fine potrebbe portare Kiev a essere armata di jet. I piloti ucraini che ricevono l'addestramento della RAF non saranno limitati a pilotare i Typhoon e saranno in grado di utilizzare una gamma di "sofisticati aerei da combattimento standard Nato".
Fonti della difesa sottolineano comunque che l'addestramento richiederà molto tempo e mira a sviluppare le capacità a lungo termine dell'Ucraina. Lockheed Martin, il produttore di F-16, ha annunciato di essere pronto a intensificare la produzione dei jet e gli Stati Uniti potrebbero ancora revocare il veto all'esportazione per gli F-16. L'Italia ha quattro tipi di caccia a disposizione: gli AMX, i Tornado, gli Eurofighter e gli F35. Poco meno di 300 in tutto.
Ghibli è un aereo monomotore da attacco e ricognizione, in dotazione al 51esimo Stormo, disponibile anche nella versione biposto da addestramento avanzato (AMX-T), frutto della collaborazione industriale tra Italia e Brasile, con Embraer. Il Tornado, in dotazione al Sesto Stormo, è un velivolo da combattimento bireattore, biposto, con ala a geometria variabile e capacità in ogni tempo, che l'Aeronautica Militare ha acquisito a partire dal 1982. Può essere impiegato come cacciabombardiere e ricognitore.
L'Eurofighter è un caccia di ultima generazione, il più avanzato aereo da combattimento mai sviluppato in Europa, in grado di offrire capacità operative di ampio respiro, frutto della collaborazione industriale di Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna. A fine febbraio 2022 l'Italia ha raddoppiato - portandola da quattro a otto - la presenza di Eurofighter in Romania per rafforzare la sicurezza del fianco Est dell'Alleanza a seguito dell'offensiva russa in Ucraina.
L'F35, in dotazione al 32esimo Stormo, è un sistema d'arma di quinta generazione dotato di uno spettro di capacità operative tale da consentire lo svolgimento contemporaneo e autonomo di tutti i tipi di missione: la tecnologia applicata alla sensoristica di bordo e la ridotta capacità di essere scoperto da radar ostili sono elementi distintivi che consentono di aumentarne esponenzialmente l'efficacia operativa mentre le elevate capacita' di scoperta, identificazione e precisione d'ingaggio gli conferiscono un potenziale di assoluto rilievo in qualsiasi contesto operativo.