AGI - Era considerato un visionario: Paco Rabanne, che avrebbe compiuto 89 anni fra due settimane, è morto oggi nel villaggio di Portsall a Finisterrae, in Bretagna. Era noto soprattutto per la sua fragranza di profumo maschile, molto diffusa negli anni '70 e '80 del secolo scorso e particolarmente apprezzata anche dalle donne e anche in Italia. Ma, come sottolinea in un commento il quotidiano francese Le Monde, "le sue scelte audaci nel campo dei materiali, il suo modo di lavorarli, la sua visione "avanguardista" e la sua libertà creativa hanno influenzato un'intera generazione di stilisti". Era nato il 18 febbraio del 1934 a Pasaia, nei Paesi Baschi, con il vero nome di Francisco Rabaneda y Cuervo, ed era figlio d'arte poiché sua madre lavorava per Cristobal Balenciaga.
Dopo che il padre, un colonnello del re Alfonso XIII, viene fucilato dai franchisti, la famiglia scappa in Francia: la madre e i 4 figli si rifugiano in Bretagna. A 17 anni, Paco Rabanne si trasferisce a Parigi, studia architettura per un paio d'anni ma si rende presto conto che preferisce disegnare abiti, anche se l'approccio da architetto non lo lascerà mai, come ha scritto lui stesso nel libro del 1991 (tradotto due anni dopo in italiano) in cui racconta la sua storia, "Traiettoria. Da una vita all'altra".
La sperimentazione nell'utilizzo di materiali
La prima volta in cui riesce a far parlare di sé è nel 1964, quando presenta "dodici vestiti sperimentali in materiali contemporanei" indossati da indossatrici scalze; segue, due anni dopo, la collezione "dodici vestiti importabili", concepita come un manifesto programmatico: armature di metallo pesantissime che attraggono la critica di Gabrielle Chanel ma vengono acquistate dalla collezionista d'arte americana Peggy Guggenheim e indossate dalla bellissima cantautrice esistenzialsta Françoise Hardy.
"I miei modelli sono delle armi. Quando li chiudiamo, sembra di sentir sparare una pistola", dichiara l'autore della "rivoluzione stilistica", che viene scelto da Roger Vadim per i costumi di Jane Fonda e le scenografie del film di fantascienza "Barbarella" nel 1968. Metallo ma anche plastica, alluminio, dischi laser, fibra ottica, cemento: per tutta la sua carriera Paco Rabanne ha sperimentato nuovi materiali, per arrivare, nel 1978, a economici vestiti di carta. Già dal 1968 lo stilista si associa al gruppo spagnolo Puig per lanciare un profumo, Calandre, il cui successo gli permette di proseguire i suoi esperimenti nel campo della moda. Venderà la sua società a Puig nel 1986 per poi "arrendersi" al pret-a-porter solo nel 1988 per le collezioni maschili e qualche anno dopo per le femminili; andrà avanti fino al 2006.
Le profezie e il ritiro dalle scene
Noto anche per la sua passione per l'esoterismo, Paco Rabanne scrive negli anni diversi libri di grande successo sull'argomento e diventa un personaggio televisivo che declama profezie fissando la telecamera con sguardo intenso, sempre vestito con un completo scuro (di cui dice di possedere centinaia di versioni).
Interprete di Nostradamus, preannuncia una catastrofe a Parigi nel 1999 e di fronte alla mancata realizzazione di quanto predetto ne attribuisce la causa a un errato calcolo delle date. Da quel momento, e in seguito all'attacco mediatico ricevuto, decide di restare un po' più nell'ombra. Passa gli ultimi decenni della sua vita nella regione in cui era cresciuto, la Bretagna, dove rimane fino all'ultimo giorno.