AGI - L'Africa registra un generale declino della democrazia e una situazione di sicurezza sempre più tesa. Questo il responso della fondazione Mo-Ibrahim, fondata dall'omonimo miliardario anglo-sudanese, che registra i progressi o i passi indietro della governance nel continente africano. Nel decennio 2012-2021 il continente è diventato meno sicuro e meno democratico.
Anche nei Paesi cosiddetti "performing" a volte ci sono anche delle sorprese. Dei 54 Paesi africani, 35 stanno progredendo, mentre 19 stanno regredendo in termini di buon governo, secondo l'indice Mo Ibrahim che classifica gli Stati del continente in base ai loro sforzi in termini di sicurezza, partecipazione, sviluppo umano e opportunità economiche.
In testa alla classifica: Mauritius, seguite da Seychelles, Tunisia, Capo Verde e Botswana. Ma a Mauritius le condizioni di vita dei cittadini si deteriorano sempre di più sia in termini d'insicurezza sia di declino democratico. Secondo l'indice, dal 2012 quasi il 70% della popolazione africana si trova di fronte all'insicurezza: colpi di stato, conflitti armati, regimi autoritari.
"L'Africa sta affrontando una serie di sfide esogene, non da lei create: cambiamento climatico, Covid, guerra in Ucraina; più che mai, il rafforzamento della governance è essenziale. Possiamo avere qualche preoccupazione per il deterioramento della situazione in termini di sicurezza e stato di diritto, è una tendenza che deve essere rapidamente invertita", spiega Nathalie Delapalme, direttrice esecutiva della fondazione Mo-Ibrahim.
Le note positive
Tuttavia, alcune tendenze fanno ben sperare: 43 nazioni hanno visto migliorare la loro situazione economica negli ultimi dieci anni, come il Ghana, la Costa d'Avorio e l'Angola. Il progresso più significativo è attribuito al Gambia, il contrario alla Libia. Infine, lo studio della Fondazione Mo-Ibrahim evidenzia che quasi tutti i Paesi africani hanno compiuto progressi in termini di accesso alla sanità e all'istruzione.
Ma, sottolineano alla Fondazione, ogni volta che la situazione si deteriora in termini di sicurezza e stato di diritto, la governance declina. Anche se il livello di governance globale è migliore nel 2021 rispetto al 2012, i progressi sono rimasti fermi per tre anni, il che preoccupa la direttrice esecutiva della fondazione Mo Ibrahim.
Sentita da Radio France International, Nathalie Delapalme spiega che questa stagnazione è "essenzialmente guidata, direi anche esclusivamente guidata, da un deterioramento accelerato dei risultati, delle prestazioni in termini di sicurezza e norme di legge. Ciò che viene sottolineato è che ogni volta che la situazione si deteriora in termini di sicurezza e stato di diritto, anche la governance declina. Ci sono 32 paesi in cui la situazione è peggiorata tra il 2012 e il 2021".
Mauritius è arriva a coprire il primo posto nella classifica, ed è i il quarto anno consecutivo, ma secondo il rapporto della fondazione Mo-Ibrahim questo non significa che non vi siano dei segnali di regresso in particolare per quanto riguarda la dimensione dello sviluppo. La direttrice esecutiva della Fondazione, Delapalme, spiega, infine, che l'indice "non ha lo scopo di fornire consulenza in materia di sicurezza e stato di diritto. È semplicemente un cruscotto consolidato che prende in considerazione tutte le diverse dimensioni della governance. Se non alziamo l'asticella abbastanza rapidamente, in particolare per quanto riguarda le questioni di sicurezza, l'Africa non sarà in grado di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, così come il raggiungimento dell'Agenda 2063 dell'Unione africana".