AGI - Portare torte e dolci sul posto di lavoro è dannoso quanto il fumo passivo, pertanto meglio evitare per non far cadere i colleghi nella tentazione. Il parere già controverso, e per certi versi deprimente, arriva dall'Agenzia per gli standard alimentari (Food Standards Agency, Fsa) in Gran Bretagna, alimentando un acceso dibattito Oltremanica.
Secondo Susan Jebb, professore di dietologia e salute della popolazione all'Universita' di Oxford, membro dell'agenzia pubblica, è evidente che "non basta far affidamento a sforzi straordinari della volontà personale per impedire l'eccesso di cibo in una società costantemente esposta al cibo".
Secondo gli ultimi dati ufficiali del servizio sanitario pubblico Nhs, in Gran Bretagna i due terzi degli adulti sono sovrappeso, con un quarto di questi obesi: una proporzione che è raddoppiata negli ultimi 30 anni. Non appena in età scolastica, almeno un quinto dei bambini è già in eccesso di peso e ad ogni modo diventa in sovrappeso entro i 25 anni.
Tenuto conto di questi dati allarmistici, con conseguenze gravose sulla spesa sanitaria pubblica, l'agenzia britannica ha deciso di prendere il toro per le corna, chiamando in causa i datori di lavoro nella lotta all'eccessivo consumo di 'junk food', vietando l'introduzione e il consumo in ufficio di torte di ogni tipo e dolciumi vari.
"Il fumo passivo causa un danno agli altri e lo stesso vale per il cibo. Mentre dopo tanto tempo lo abbiamo capito per il fumo, e abbiamo fatto tanti sforzi per garantire ambienti separati, per il cibo non siamo ancora arrivati a questa consapevolezza" ha argomentato Jebb.
Pertanto, secondo l'esperta, il divieto su torte e dolci per evitare un loro consumo sul luogo di lavoro rappresenta la giusta soluzione. Un altro cavallo di battaglia della Fsa è la pubblicità, operando una stretta su quella di cibo non salutare in tv, in particolare nella fascia oraria serale, puntando il dito sul governo che ne ha fatto slittare l'entrata in vigore a dopo il 2025, successivamente alle prossime elezioni.
Intanto ai medici viene chiesta maggior responsabilità nei confronti dei pazienti in sovrappeso o obesi, suggerendo un sostegno ad hoc e diete se necessario, proprio per migliorare la salute dei cittadini e dell'intera nazione. Per il segretario alla Salute Steve Barclay, invece di fare leva sui divieti sarebbe meglio optare per "mezzi più positivi per promuovere uno stile di vita più sano".
In passato l'ex premier Boris Johnson si era opposto alle rigide norme suggerite dalla Fsa, salvo poi impegnarsi in prima persona nella lotta all'obesità dopo aver riconosciuto l'impatto negativo del sovrappeso sul suo decorso clinico quando si è ammalato di Covid, rischiando la vita.
Intanto sulla stampa britannica e sui social lo spettro di un divieto di portare una torta sul posto di lavoro - una vera e propria tradizione - è oggetto di acceso dibattito. Ogni occasione è buona per condividere una torta, che sia fatta in casa o comprata, per un compleanno, una festa di pensionamento, la prospettiva del fine settimana o delle ferie alle porte o per il semplice piacere di prepararne una per i colleghi.
Un momento di relax in ufficio che, secondo varie testimonianze e analisi di psicologi, appaga tutti: chi regala la torta è soddisfatto per il gesto di generosità, chi la gusta vede la propria esistenza addolcita con una piacevole pausa. Anche chi rifiuta di cedere alla tentazione ne trae giovamento, per aver dato prova di forza di volontà contro il peccato di gola.