AGI - La guerra in Ucraina non sarà breve, il negoziato si allontana e questo allungamento dei tempi, secondo quanto emerge da un’analisi di Yaroslav Trofimov, capo dei corrispondenti esteri del Wall Street Journal, favorisce più la Russia che l’Ucraina e l’occidente che la sostiene.
"La guerra in Ucraina, ormai è chiaro, non finirà presto. La scommessa a Mosca e il timore a Kiev è che gli aiuti dell'Occidente perdano vigore prima che la Russia subisca una sconfitta decisiva”. E aggiunge: "La mobilitazione ha permesso a Putin di stabilizzare la linea del fronte e di lanciare una controffensiva intorno alla città di Bakhmut nella regione orientale di Donetsk. Le possibilità di una soluzione negoziata diventano più remote nel prossimo futuro".
Finora, spiega l'esperto del Wsj, l'aspettativa di Mosca che i sostenitori di Kiev litighino tra di loro non si è realizzata. L'Europa ha ridotto drasticamente la sua dipendenza dal gas russo con danni limitati e senza scontri politici. Inoltre gli Usa hanno approvato aiuti per 45 miliardi di dollari, probabilmente sufficienti per finanziare altri 9 mesi di guerra. Tuttavia, Trofimov, citando il parere di Bruno Tertrais, un esperto francese, avverte: "L'idea che questa guerra in Europa possa durare a lungo, come una delle due guerre mondiali, è qualcosa a cui non siamo pronti. Anche se la resilienza delle società europee è stata notevole, non può essere data per scontata".
Inoltre il controllo repubblicano della Camera Usa renderà più difficile l'approvazione di nuovi pacchietti di aiuti. Il tempo "va dunque a vantaggio di Mosca ed è nell'interesse dell'Occidente aumentare drasticamente il sostegno per l'Ucraina nei prossimi mesi" commenta, Edward Stringer, ex capo delle operazioni del British Defense Staff, che aggiunge: "Continuando a concedere a Kiev solo quanto basta per non perdere, quello che l'Occidente sta facendo è prolungare la guerra. Che ce ne rendiamo conto o no, la Russia ha lanciato un guanto di sfida all'Occidente. E, anche se le nostre truppe non combattono lì, siamo completamente coinvolti in questo conflitto, e dobbiamo fornire il materiale per vincerlo".
Trofimov ritiene anche che l'industria della difesa dell'Ucraina sia stata decimata dagli attacchi aerei russi negli 11 mesi di guerra e che il paese ora dipenda quasi interamente dalle armi e dalle munizioni fornite dall'Occidente per sopravvivere. Tuttavia, spiega, l'industria della difesa occidentale è attrezzata solo per garantire una produzione e rifornimenti in tempo di pace, non in tempi di guerra.
La Russia invece ha un'industria molto inferiore a quella dei Paesi dell'Europa occidentale, ma ha un'industria di guerra "in grado di espandere la propria produzione di munizioni per tenere il passo con il ritmo dei combattimenti. Gli Stati Uniti e gli alleati stanno investendo in nuove linee di produzione di munizioni, ma è improbabile che tutto ciò faccia una grande differenza fino al prossimo anno, creando un divario potenzialmente pericoloso tra la potenza di fuoco dell'Ucraina e quella della Russia nella seconda metà del 2023".
"Non dobbiamo sottovalutare la Russia - dice il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg - Stanno mobilitando più truppe, stanno lavorando duramente per acquisire più attrezzature, più munizioni e, pur soffriendo davvero, stanno dimostrando di voler continuare la guerra". "Non vi è alcuna indicazione - aggiunge Stoltenberg - che il Presidente Putin abbia cambiato l'obiettivo generale della sua guerra contro l'Ucraina. Quindi dobbiamo essere preparati per affrontare un conflitto a lungo raggio".