AGI - Uno studio compiuto dall'Università di Pechino, uno dei più prestigiosi atenei della capitale cinese, stima in circa 900 milioni i contagi da Covid-19 nel Paese asiatico, una cifra che rappresenta circa i due terzi degli 1,4 miliardi di abitanti della Cina. Secondo il rapporto, citato dalla Bbc, circa il 64% della popolazione cinese ha contratto il virus, confermando dati parziali giunti nei giorni scorsi dalle varie province: nel Gansu, nel nord-ovest del Paese, circa il 91% della popolazione sarebbe stata contagiata, mentre nello Yunnan, nell'estremo sud della Cina, sarebbe l'84% della popolazione ad avere contratto il virus.
Dati allarmanti arrivano anche dal Qinghai, nel nord-ovest, con l'80% degli abitanti contagiati. Nei giorni scorsi, la provincia dello Henan, dove vivono cento milioni di persone aveva stimato che l'89% della popolazione avesse contratto il virus, mentre nel Sichuan, oltre l'80% della popolazione si sarebbe ammalata di Covid-19.
Il picco dei contagi è destinato a durare due o tre mesi, secondo l'epidemiologo Zeng Guang, ex capo del Centro Cinese per il Controllo delle Malattie. Lo studio dell'Università di Pechino giunge a pochi giorni dall'inizio delle festività del capodanno lunare, le prime senza restrizioni dal 2020, durante le quali la Cina si attende circa due miliardi di viaggi in treno: per il capodanno lunare, che quest'anno ricorre il 22 gennaio, centinaia di milioni di persone si sposteranno in tutto il Paese per trascorrere le feste con le famiglie nei luoghi di origine, e i timori di Pechino riguardano soprattutto la popolazione anziana e le aree rurali del Paese, meno attrezzate delle grandi città per fronteggiare la pandemia.
Ieri, la squadra di esperti del Consiglio di Stato, il governo cinese, aveva lanciato un appello a non visitare gli anziani durante le feste per evitare di diffondere ulteriormente il virus e aumentare il numero di decessi. La Cina non diffonde più i dati quotidiani dei contagi e dei morti dopo l'abbandono della linea di zero Covid e sottostima i decessi per la malattia, ufficialmente intorno ai quaranta dall'inizio di dicembre.