AGI - Le relazioni diplomatiche fra Italia e Giappone sono antiche come lo Stato Italiano: il trattato di Amicizia e Commercio fra i due Paesi è stato firmato nel 1866 e, come si legge sul sito dell'ambasciata italiana a Tokyo, "le relazioni bilaterali sono alimentate da un intenso scambio di visite politiche, da un ampio spettro di cooperazioni settoriali, da una positiva dinamica delle relazioni economico-commerciali e da uno stretto raccordo in ambito G7 e G20".
Il Giappone è per l'Italia "un partner strategico con cui condivide valori e principi democratici fondamentali". La visita a Roma del primo ministro del Giappone Fumio Kishida si inserisce dunque in questo contesto. E' stato preceduto, nel novembre scorso, da un incontro a Munster tra i ministri degli Esteri Antonio Tajani e il suo omologo giapponese Yoshimasa Hayashi a margine della Ministeriale Esteri del G7, mentre lo stesso Kishida, nel maggio dell'anno scorso, era già stato a Roma dove aveva incontrato l'allora premier Mario Draghi.
I due Paesi, si legge ancora sul sito dell'ambasciata "mantengono uno stretto coordinamento in ambito G7/G20 su tutti i temi prioritari dell'agenda internazionale: a partire dalla sicurezza e stabilità internazionale alle strategie di contrasto ai cambiamenti climatici e alla lotta contro la pandemia da Covid-19.
Inoltre, in linea con la Strategia Ue per l'Indo-Pacifico e in coerenza con i principi fondanti della Free and Open Indo-Pacific Strategy giapponese, i due Paesi lavorano al rafforzamento della cooperazione bilaterale nella Regione.
Anche la collaborazione nel settore della sicurezza ha fatto registrare significativi sviluppi. Tra questi, le esercitazioni navali congiunte, svoltesi a maggio 2021 nel Golfo di Aden, tra le Forze di Autodifesa giapponesi e le navi italiane impiegate nel quadro della missione Ue Navfor.
Sul piano bilaterale, nell'ottobre 2021 è stato firmato un accordo tra l'Aeronautica Militare italiana e le Forze Aeree di Autodifesa giapponesi per l'inserimento di piloti militari giapponesi nei corsi di addestramento avanzato presso l'International Flight Training School di Decimomannu (Cagliari).
Dal punto di vista economico, le relazioni sono regolate dall'accordo di partenariato Ue-Giappone, il primo siglato con il secondo partner commerciale dell'Unione europea in Asia, che è anche la quarta economia del mondo; nel 2018 dopo 18 sessioni negoziali, ed entrato in vigore nel 2019. Ha creato una zona commerciale aperta che copre 635 milioni di persone e quasi un terzo del Pil mondiale.
Per l'Italia, l'accordo è particolarmente interessante dal punto di vista del settore agroalimentare e soprattutto nel settore vitivinicolo: gli alcolici, che avevano un dazio del 15% sono stati liberalizzati dall'entrata in vigore dell'accordo. Sono poi previsti contingenti tariffari annuali (TRQ) per alcune voci agricole dell'Ue ritenute sensibili dai giapponesi, come ad esempio grano e prodotti derivati, zucchero, burro, caffè e formaggi, mentre pasta, cioccolato, biscotti e salsa di pomodoro arriveranno al dazio zero dopo periodi fra i 5 e i 10 anni dall'entrata in vigore del trattato. Un altro importante traguardo nel settore agroalimentare è stato il riconoscimento di 205 IIGG europee, che beneficeranno in Giappone dello stesso livello di tutela garantito nell'UE; di queste, 45 IIGG sono italiane (tra cui 26 vinicole).
Per quanto riguarda i dazi sui prodotti industriali, l'azzeramento avverrà in tempi diversi a seconda dei settori: 15 anni per le calzature, 10 per gli accessori in pelle, 7 per le auto e fino a sette per le componenti.